Tamponando il ritardo accumulato per i lunghi tempi richiesti dalla trattativa, può finalmente partire la sottoscrizione dei contratti per la prossima campagna di lavorazione.
Dalla consultazione, partita da una richiesta delle Op - le Organizzazioni dei produttori - di 88 euro a tonnellata, cui si è contrapposta l'offerta dell'industria, rappresentata da Aiipa e Confapi, ferma a 82 euro tonnellata, è scaturito un prezzo base, frutto di una lunga trattativa tra le parti, di 86 euro a tonnellata. Congiuntamente, sono stati definiti i parametri qualitativi che, seppur solo in parte, incontrano le richieste dei produttori.
"Abbiamo voluto preservare gli standard di qualità della materia prima e premiare gli agricoltori che consegnano un pomodoro con buon grado zuccherino" ha riferito Francesco Mutti, presidente del gruppo derivati del pomodoro di Aiipa.
Critiche le associazioni regionali di categoria Coldiretti e Confagricoltura mentre per Cia si tratta di un accordo positivo e migliorativo rispetto alla scorsa campagna .
"Non siamo stati capaci di realizzare la rivoluzione necessaria a conferire trasparenza al contratto - ha dichiarato il presidente Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello. Abbiamo fatto un timido mezzo passo in avanti rispetto all'anno scorso senza eliminare i tecnicismi che riducono il prezzo concordato".
"L'accordo, raggiunto fuori tempo massimo, non ci soddisfa" chiarisce Confagricoltura Piacenza che, per voce del presidente Enrico Chiesa, sottolinea come "il lieve miglioramento del prezzo base sarà assorbito, con tutta probabilità, dalle modifiche apportate alla tabella qualitativa, condannando anche questa campagna ad un iter del tutto simile a quella precedente".
Già nella scorsa campagna, infatti, il calo del prezzo medio e le maggiori spese sostenute in buona parte per la necessaria maggiore irrigazione richiesta dalla forte siccità dei mesi estivi, avevano determinato una contrazione significativa del reddito alla produzione.
Le distanze iniziali, le difficoltà economiche che gravano sulle componenti produttive, il calo dei consumi e la crescente concorrenza extra-europea, rappresentano le ragioni alla base della posizione di favore assunta dall'assessore all'agricoltura della regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni. "L'esito è positivo - ha chiarito - in quanto genera la certezza di un contratto e di un prezzo minimo permettendo alla filiera del pomodoro di affrontare la nuova campagna contando su condizioni di mercato comuni".
Dello stesso avviso Luigi Ferrari, presidente del Distretto del pomodoro da industria nord Italia che va a ricordare il prossimo appuntamento con l'assemblea dei soci in programma lunedì 22 aprile, nel quale saranno esposti i risultati della concertazione sulle linee strategiche di coordinamento di filiera.
Oltre alla definizione del prezzo base, l'accordo sottoscritto stabilisce la diminuzione delle penalità legate a eventuali difetti del prodotto, il rispetto dei disciplinari di produzione integrata e la definizione dei tempi massimi di pagamento come previsto dall'articolo 62 del decreto liberalizzazioni.
Il prossimo appuntamento in agenda, prevede una convocazione del tavolo di contrattazione per la definizione del nuovo accordo da raggiungere entro il 15 febbraio 2014.