"Magis ha sempre interpretato il progetto come se fosse "in itinere": è stato sviluppato per tappe, valutando passo dopo passo gli obiettivi raggiunti e le prospettive, con lo scopo di ottenere la sostenibilità del vino attraverso la ricerca, il miglioramento della conoscenza, la collaborazione a tutti gli stadi della filiera". Così Attilio Scienza, docente dell'Università di Milano e presidente del comitato tecnico scientifico, ha anticipato la degustazione dei primi vini prodotti seguendo il protocollo di Magis, il primo e più avanzato progetto di sostenibilità della filiera vitivinicola in Italia. Diciassette vini Magis di altrettanti produttori italiani sono stati protagonisti a Vinitaly 2013 di un incontro con degustazione aperto da Roberto Rabachino, presidente di ASA, che si è soffermato sul ruolo centrale che la stampa può giocare nel valorizzare l'impegno comune di tutti gli attori della filiera del vino.
Sul fronte della sostenibilità i risultati di Magis erano già chiari: nei diversi anni di sperimentazione le aziende aderenti avevano in media ridotto del 9% l'impiego di agrofarmaci e di oltre il 30% quello dei fertilizzanti, registrando anche importanti risparmi di acqua ed energia, nonché di costi di gestione.
Nel corso della degustazione è risultato chiaro a tutti che con Magis anche la qualità del vino è migliorata. "Un panel di enologi indipendenti aveva già confrontato i vini Magis con quelli prodotti secondo i metodi tradizionali delle aziende, apprezzandone le qualità" ha confermato Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi, concludendo che "se questi sono i risultati, è chiaro che chi prova Magis non torna più indietro".
Il tavolo dei relatori intervenuti in apertura dell'evento: in primo piano, Roberto Rabachino, presidente di ASA; a seguire, Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi; Attilio Scienza, professore Università di Milano e presidente del comitato tecnico-scientifico di Magis; in fondo, Daniele Tirelli, professore, Iulm di Milano.
Sicuramente non torna indietro Magis, mettendo al centro della propria attenzione anche il tema della biodiversità. "Da quest'anno vogliamo verificare se e in quale misura Magis può alleggerire anche l'impatto sulla biodiversità, e in particolare su quella del suolo, essenziale per conservarne la fertilità". Lo ha aggiunto Attilio Scienza, che ha fatto notare come, da prime indagini su questo fronte, l'approccio di Magis possa apportare significativi vantaggi.
Con Magis, chi vuole "fare le cose per bene" - come ha spiegato più d'uno fra i produttori presenti - e dare un valore etico distintivo in più al proprio vino ha trovato un progetto che permette di "quadrare il cerchio" coniugando sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Ma come comunicare al consumatore che per avere un vino davvero sostenibile non basta La buona volontà del produttore è uno dei fattori che consente la produzione di un vino sostenibile; ad essa si devono però affiancare ricerca e innovazione. Tema difficile da comunicare.
"Gli italiani sono prigionieri di un'immagine romantica e nostalgica dell'agricoltura" ha sottolineato Daniele Tirelli, dello Iulm di Milano, che con Smart Research è autore di un'indagine demoscopica recentissima secondo la quale "tre italiani su quattro pensano che il vero sapere agricolo sia prerogativa dei nostri bisnonni".
Per fortuna, secondo nove italiani su dieci, "un marchio di certificazione migliorerebbe la percezione di qualità". Per questo, nel 2013, le prime 20 aziende aderenti riceveranno la certificazione Magis. Così "sostenibilità" potrà finalmente essere un fatto dimostrabile, e non solo una parola.
Elenco vini degustati - Lunedì, 8 aprile 2013, ore 14
Antillo 2011 - Podere Guado al MeloBarricoccio 2011 - Tenuta Rubbia al Colle Suvereto, L’Arcipelago Muratori
CA’ Vegar 2012 - Cantina Castelnuovo del Garda
Campo Madonna 2010 - Giacomo Montresor
Chianti Classico Riserva 2008 - Tenuta Castello d’Albola, Casa Vinicola Zonin
Cremosina 2010 - Bersano
Daphne 2012 - Medici Ermete
Dodicidodici 2010 - Castello di Cigognola
Duca Sanfelice 2010 - Librandi
Il Grigio 2009 - Agricola San Felice
Le Moie 2009 - Fazi Battaglia
Negroamaro 2010 - Conti Zecca
Nocte 2010 - Terra dei Re
Notturno in fa maggiore 2011 - Drei Donà
Pignoletto Classico del Monticino 2011 - Il Monticino
Poggio Orlando 2012 - Il Ciliegio
Solinero 2010 - Tenuta Rapitalà
I giornalisti e gli operatori durante la degustazione dei primi vini sostenibili Magis
Fra i partner di Magis vi è anche Image Line, la quale ha sviluppato la piattaforma gestionale che consente ad aziende vitivinicole, tecnici e ricercatori di condividere il percorso del progetto e proseguire con l'evoluzione del protocollo di sostenibilità del vino.
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Fonte: Magis