Sono emersi alcuni aspetti positivi, grazie anche al contributo della delegazione italiana – ha detto Guidi -. La maggioranza degli Stati membri e degli stakeholder appoggiano una proroga del regime attuale dei diritti di impianto oltre il 2015, e una maggioranza dei componenti del Gruppo sono propensi non ad una liberalizzazione tout court, ma a prendere in considerazione un sistema di regolazione delle produzioni vitivinicole”.
 
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi a conclusione della riunione del Gruppo di alto livello sul regime dei diritti di impianto vitivinicoli che si è tenuta a Bruxelles.
 
La questione – ha proseguito Guidi – è ora affrontare nel merito gli aspetti indicati dal Gruppo. L’entità della ‘clausola di salvaguardia’, che deve consentire una limitata espansione degli impianti; i criteri per concedere le autorizzazioni, che devono essere obiettivi e non discriminatori, l’entrata in vigore del nuovo regime e il periodo di transizione: riferimenti temporali importanti che Confagricoltura chiede di gestire al meglio con particolare attenzione alla questione dei titoli “in portafoglio”.