Del 21 settembre, mercoledì, l'audizione in Commissione Bilancio della Camera incentrata sul futuro della Pac, la cui riforma sta facendo discutere l'intero paese.
In questa occasione, i rappresentanti di Confagricoltura hanno fatto giungere la richiesta di riconferma del budget finanziario comunitario e nazionale con una dotazione per il settore agricolo almeno pari a quella attuale. Ovvero, circa 60miliardi di euro annui di cui quasi 6 destinati all'agricoltura italiana da dividere tra il primo e il secondo pilastro.
“L'Italia” ha ricordato l'associazione “versa circa 15 miliardi di euro di contributi a fronte di finanziamenti ricevuti per 8,3 miliardi. Inammissibile e ingiustificata, la riduzione del budget complessivo per l’agricoltura peggiorerebbe la nostra posizione di debitori netti per oltre 6,5 miliardi di euro nel 2010”.
Argomentazioni del tutto simili, e peraltro condivise dal mondo agricolo in toto, sono state espresse in un testo firmato dal ministro Romano e apparso su "il sole 24 ore" di domenica 18 settembre.
La preoccupazione palesata dal ministro alla vigilia della presentazione, tra qualche settimana, delle proposte di riforma della Pac da parte della Commissione europea, verte principalmente su un interrogativo: quanto la Pac risponde alle esigenze degli agricoltori e dei consumatori?
In un momento in cui i produttori europei non riescono a far quadrare costi di produzione e volatilità dei prezzi di vendita, la risposta è "poco".
Nell'attuale mercato globalizzato, i produttori europei devono operare su mercati in cui agiscono, spiega il ministro, agricolture più competitive e con una Pac che non riesce a dare adeguate risposte, spiega, si trovano disarmati.
E' dell'ultimo decennio la deriva che ha condotto la Politica agricola europea verso la progressiva eliminazione delle forme di sostegno collegate alla produzione ed al mercato. “Gli aiuti, disaccoppiati,” scrive Romano, “sono attualmente erogati alle aziende agricole anche nel caso in cui esse non producano più. Nessuna forma di aiuto, di contro, è prevista per i produttori in presenza di crisi di mercato”.
Quella raccontata da Romano è una Pac non funzionale nemmeno per i consumatori europei, che a fronte di prezzi ragionevoli chiedono una qualità adeguata.
Secondo il ministro, la riforma che potrebbe costituire l'occasione per correggere alcuni errori, tende al contrario, stando alle linee guida ad oggi indicate dalla Commissione, ad accentuare gli aspetti più negativi del quadro attuale.
Concordi sulla preoccupazione per il modello della Pac che sembra emergere in questi giorni, gli interlocutori europei tra cui Paolo De Castro e i capigruppo della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
“Ho trovato attenzione da parte di tutti sull’esigenza di rivedere alcune regole affinché i produttori europei non subiscano penalizzazioni” ha spiegato Romano, che lo scorso lunedì 20 settembre durante il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca a Bruxelles ha, inoltre, posto l'accento su altre due fondamentali questioni.
Settore ortofrutticolo
In primis, il settore ortofrutticolo la cui crisi innescata dal caso E. Coli, non ha visto miglioramenti durante un'estate caratterizzata da condizioni meteorologiche sfavorevoli.
“Gli strumenti a difesa dei produttori, previsti dall’organizzazione comune di mercato per l’ortofrutta, si sono dimostrati inadeguati” ha affermato Romano spiegando di aver presentato insieme a Francia e Spagna un documento in cui vengono richiesti, oltre al potenziamento e alla modifica di regolamenti e misure previste per le crisi di mercato, anche un'efficace modalità di applicazione del regime dei prezzi di entrata.
Aiuti agli indigenti
La seconda menzione, infine, è stata per il programma di distribuzione dei prodotti alimentari agli indigenti che, in seguito alla sentenza del Tribunale di primo grado dell'Ue, vede annullate le disposizioni per tale concessione in Europa.
L'Italia e altri partner europei si sono spesi affinché il progetto riprenda vita grazie ad una nuova proposta. “E' importante” ha spiegato Romano nel suo intervento, “approvare in tempi stretti la proposta presentata dalla Commissione. Da parte mia, assicuro sin da ora la disponibilità del mio paese ad accogliere la soluzione indicata dalla presidenza.”