I dati Ismea della seconda settimana del mese di settembre confermano l’andamento al rialzo dei listini: sia tra i vini comuni, che tra le indicazioni geografiche.

Con un aumento di rispettivamente 4 e 5 centesimi sulla scorsa settimana, i vini rossi a bassa e alta gradazione si portano a 3,52 e 2,95 euro l’ettogrado. Aumenti che, spiega Ismea, sono imputabili alle piazze venete, pugliesi e dell’Emilia Romagna.

Diverso il discorso per i vini bianchi ad alta gradazione, che si confermano sostanzialmente sui livelli raggiunti nella prima settimana di settembre (2,65 euro l’ettogrado). Lievi incrementi per i vini bianchi a bassa gradazione che guadagnando 2 centesimi, andando a 3,58 euro l’ettogrado.

E' sempre Ismea, congiuntamente ad Unione italiana vini, a fornire un quadro delle vendemmia 2011 sulla base della ricognizione effettuata ad oggi dei vigneti.
Ne scaturisce una situazione ai minimi storici quantitativamente parlando (poco più di 42milioni di ettolitri), imputabile al caldo e alle basse precipitazioni, ma - per quanto riguarda la qualità - non mancano le punte d'eccellenza. Si osserva, inoltre, un incremento medio delle gradazioni.

Come rilevato da Coldiretti, la produzione è in calo in tutte le regioni con punte (-20%) in Sicilia e Basilicata ma, il vino Made in Italy, sottolinea l'associazione, proprio quest'anno potrebbe raggiungere sui mercati esteri il record storico di vendite con un fatturato superiore a 4miliardi di euro.

Le esportazioni di vino italiano, prosegue in un comunicato l'associazione, nonostante la crisi sono aumentate del 15% nei primi cinque mesi dell’anno (dati Istat).

Una crescita frutto dell'incremento pari a 12 punti percentuali sui mercati dell'Unione europea e di 21 negli Stati Uniti. A ciò, spiega Coldiretti, si aggiungono le straordinarie performance sui mercati emergenti come la Russia (+44%) e la Cina (+126%).

 

Il mercato delle uve

"Il 2011 si conferma una buona annata; anche il mercato delle uve è in ripresa” ad affermarlo è Piergiovanni Pistoni, presidente della Federazione nazionale vitivinicola, sulla base dei dati raccolti dall'osservatorio vitivinicolo di Confagricoltura.
Le indicazioni che arrivano dal mercato sono abbastanza positive per gli incrementi dei prezzi delle uve, con differenze legate soprattutto all'andamento delle denominazioni.

Complice la minor produzione attesa per il 2011 in quasi tutte le piazze italiane”, si legge in una nota di Ismea, “si stanno registrando aumenti dei listini delle uve”.
Si tratta di indicazioni provenienti dalle primissime contrattazioni, ma le prime battute di mercato registrano, ad esempio per il Veneto, aumenti che in certi casi superano il 20% sulle uve destinate ad Igt.
Incrementi nell'ordine di 10 punti percentuali, prosegue Ismea, anche in Romagna Puglia e Sicilia.

Sul fronte bio, è delle ultime ore il comunicato del ministro Romano che spiega di avere inviato una lettera ai ministri dell’agricoltura dei diversi Paesi del Mediterraneo per sostenere, in maniera congiunta, una posizione che garantisca il consumatore europeo sulla qualità del vino biologico.

Il ministro fa riferimento alla proposta di regolamentazione del vino biologico – unico prodotto a non poter utilizzare il logo europeo - da diversi mesi ferma in Commissione europea.