Da un lato fredde righe nere su sfondo bianco; dall'altro tante storie che trasudano speranza.

Il primo è il Decreto flussi 2010 sancito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 novembre 2010 e pubblicato in GU 305 del 31 dicembre 2010. In esso sono disciplinate minuziosamente tempistiche e modalità per l'ingresso di 98.080 lavoratori extracomunitari, non stagionali, per l'anno 2010. I secondi sono loro, i lavoratori e le loro speranze di divenire, finalmente, 'regolari' sul territorio italiano.

Il decreto definisce tre click day per cogliere l'occasione.

Il primo (art. 2 del DPCM 30.11.2010) tha riguardato 52.080 lavoratori provenienti dai paesi che hanno sottoscritto accordi di cooperazione migratoria con l'Italia.
Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger e Gambia dunque, i 'privilegiati'.

Il via alle procedure del primo 'click day', è stato alle ore 8 del 31 gennaio ed ha confermato, in pochi minuti, la speranza dei 52.080 ammessi.
Nella sola Toscana, però, alle 11 del mattino erano già 16.590 le domande pervenute; circa un terzo dei posti disponibili in tutta Italia. Sono state, in totale, oltre 303mila le domande giunte al ministero dell'Interno dalle 8 alle 18. Più numerose le richieste per colf e badanti (215mila circa) la restante parte ha riguardato lavoratori subordinati. Di queste, oltre 250mila non saranno accolte.

“Il numero di lavoratori autorizzati con il decreto flussi” ha commentato la Cia “non corrisponde alla situazione reale del Paese, dove malgrado la crisi economica, la domanda di lavoratori immigrati è in costante crescita”.
La velocità è stata la discriminante principale; il tipo di connessione, il caso e la velocità di un 'click' hanno deciso chi sì e chi no. A tutti gli altri la frustrazione che, denuncia Cia “sarà probabilmente accentuata dalla modalità che fa assomigliare la procedura a una sorta di disperata lotteria”.

“Le graduatorie” ricorda Coldiretti “seguiranno l’ordine cronologico della ricezione delle richieste inviate al cervellone del ministero dell’Interno. Sarà poi il ministero del Lavoro” e passeranno diversi mesi, “ad attribuire territorialmente le quote a livello provinciale. Le domande andranno quindi, per il parere, alla Direzione provinciale del lavoro ed alle questure”. Saranno queste valutazioni a determinare il rilascio del nulla osta al datore di lavoro da parte dello Sportello unico per l’immigrazione.

 

Il secondo click day (art.3 DPCM) che vedrà protagonisti colf e badanti di nazioni non inserite nel primo elenco, partirà mercoledì 2 febbraio sempre alle 8. L'ultima tranche (art. 4-5-6 DPCM), fissata per giovedì 3 febbraio, sarà riservata alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale, di 11 mila attuali permessi rilasciati per studio, tirocinio e lavoro stagionale. Saranno inoltre 4mila i posti per extracomunitari che abbiano portato a termine programmi di formazione nel proprio paese di origine e 500 per i lavoratori residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile aventi almeno uno dei due genitori italiani fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza.

“I lavoratori extracomunitari rappresentano una risorsa importantissima per le imprese agricole che ricorrono a loro sempre più spesso, soprattutto nella zootecnia e nelle attività stagionali” è il commento di Confagricoltura cui fa eco Coldiretti sottolinenando come nei campi, quasi un lavoratore su 10 sia straniero.
“La presenza dei lavoratori stranieri nelle campagne italiane” prosegue l'associazione “supera le 100mila unità e la tendenza è in aumento. Ad oggi, la forza lavoro estera rappresenta quasi il 9,15% del totale impiegato in agricoltura”.
In base ai conti fatti da Inea, comprendendo i lavoratori neocomunitari rumeni, bulgari e polacchi, si sale a circa 185mila. Cifre importanti, che sottolinea Coldiretti ,“sono indispensabili per le produzioni di qualità”.

Nonostante le ingenti richieste di manodopera straniera, l'attuale decreto valido sino al 30 giugno 2011, è la prima porta aperta dopo l'ultimo decreto flussi che risale al 2008. In quell'occasione i posti a disposizione furono 150mila. In seguito, solo la sanatoria del 2009 riservata solo a colf e badanti, consentì la regolarizzazione di 294mila lavoratori.
“Le domande inviate” commenta Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil “sono circa sei volte di più dei posti messi a disposizione. La stragrande maggioranza sarà destinata al cestino. Abbiamo inoltre ricevuto centinaia di telefonate che segnalavano disfunzioni sul sito del ministero dell'Interno. Questo sistema del click day oltre a produrre esclusioni produrrà discriminazioni fra chi ha un cognome più lungo o chi ha usato un router più lento. E' dunque prevedibile che migliaia di persone saranno ricacciate nella disperazione”.

 

Non resta dunque che aspettare decreto flussi per il lavoro stagionale 2011 che Confagricoltura auspica “sia emanato quanto prima da parte dei ministeri competenti e preveda un numero congruo di lavoratori così da soddisfare le esigenze delle aziende”.
Nel 2010 i posti a disposizione furono 80mila. Confagricoltura per la prossima stagione ha richiesto l’autorizzazione al lavoro stagionale pluriennale, “in tal modo” spiega l’organizzazione “i lavoratori, che annualmente entrano ed escono dal nostro Paese per attività stagionali, potrebbero farlo con maggiore semplicità”.