Veneto sempre più leader in Italia nella vendemmia e nella produzione di vino con circa il 20% del totale nazionale. Questo, insieme ai dati che vedono nel 2010 una raccolta, in regione, del 4,5% superiore al 2009, gli elementi più significativi emersi nel convegno dedicato alle previsioni vendemmiali nel Nord-est d’Italia svoltasi a Legnaro (Pd) presso la Corte Benedettina di Veneto Agricoltura ed organizzato anche quest’anno da Veneto Agricoltura – Europe Direct, con la collaborazione di Regione Veneto e Avepa.
L’incontro di quest’anno è stato suddiviso in due momenti ed ha visto seguire all’illustrazione dei dati previsionali 2010 un focus di approfondimento sul nuovo ruolo dei consorzi di tutela di fronte alle opportunità offerte dalla riformata Organizzazione comune di mercato Vitivinicola.
Per quanto riguarda i dati cominciamo col dire che la vendemmia 2010 consegna un Veneto lanciato verso un + 4,5% di raccolta uve rispetto al 2009 (nella sola provincia di Rovigo si assiste ad una contrazione significativa in termini percentuali: -17%). In particolare nelle province di Verona e Treviso, dove si concentrano i tre quarti della produzione vinicola veneta, si annuncia un discreto incremento della raccolta (+2,8% a Treviso con 4,2 milioni di quintali circa e +5% a Verona con 4,3 milioni di quintali circa). L’incremento maggiore si registra comunque a Vicenza (+10%) mentre nelle altre province, con l’esclusione di Rovigo, si annuncia un aumento medio del 3-4%.
Complessivamente la produzione 2010 del vigneto veneto dovrebbe sfiorare gli 11,5 milioni di quintali di uva. Rispetto al grado zuccherino si stimano gradazioni mediamente inferiori rispetto al 2009.
Dettagliando ulteriormente per provincia l’aumento quantitativo di Belluno si giustifica con l’aumento delle superfici destinate a produzione di uva. Dei 1.500 quintali circa di uva raccolta metà saranno a bacca bianca. Padova si attesterà su una raccolta di 615 mila quintali su meno di 5 mila ettari vitati: 245 mila i quintali di uva a bacca bianca il resto a bacca rossa. Continua la contrazione della superficie vitata a Rovigo che conta oggi 250 ettari. Dei 16.200 quintali prodotti 9.500 saranno a bacca rossa il resto a bacca bianca.
Per Venezia si stima una produzione di uve di circa 790 mila quintali di cui 370 mila a bacca bianca. Vicenza, come detto, in grande spolvero (+10% sul 2009 con 1,37 milioni di quintali raccolti) soprattutto per quanto attiene le uve a bacca rossa dell’ovest vicentino e per la zona Doc Breganze. A chiudere Verona e Treviso le province di riferimento. Per quanto riguarda Verona, che assomma una raccolta di 4,3 milioni di quintali circa, buono l’aumento delle uve a bacca rossa, in particolare la corvina. Relativamente a Treviso, dove la vendemmia rispetto al 2009 sarà ritardata di una decina di giorni, su 4,2 milioni di quintali prodotti (di cui 3,14 milioni a bacca bianca) si registra un leggero incremento di resa per le uve a bacca bianca (Prosecco, Pinot) e una leggera flessione delle rese ad ettaro per le uve a bacca rossa (Merlot, Cabernet).
Guardando alle altre Regioni del Nord-Est da notare come la produzione nella provincia autonoma di Bolzano risulterà maggiore nel 2010 rispetto al 2009, mentre per quanto riguarda la provincia autonoma di Trento, considerato che Pinot grigio e Chardonnay costituiscono assieme il 50% dell’intera produzione, la vendemmia (70% uve bianche) sarà nel 2010 quantitativamente superiore (+5%) rispetto al 2009. Buona anche la produzione del Friuli Venezia Giulia, comunque superiore ai quantitativi raggiunti nel 2009. In particolare in Provincia di Gorizia si stima un quantitativo di 370 mila quintali (75% uve bianche) mentre a Trieste la produzione si attesta sui 14 mila quintali.
I dati sono stati presentati da Antonio Calò, presidente dell’Accademia Italiana della vite e del vino e da Giancarlo Prevarin, presidente italiano di Assoenologi, mentre al focus, coordinato da Renzo Michieletto di Veneto Agricoltura – Europe Direct hanno partecipato Michele Zanardo, del Comitato Nazionale Vini, Riccardo Ricci Curbastro di Federdoc, Carlo Favero del Consorzio tutela vini Lison Pramaggiore, Giancarlo Vettorello del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene e Aldo Lorenzoni del Consorzio tutela Vini Soave.
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Fonte: Veneto Agricoltura