L'antica arte vinicola, fatta di passione, tradizioni, attenzione per i dettagli e conoscenza del territorio, si lega sempre di più alla tecnologia, un legame che è finalizzato alla transizione digitale del settore. In questo processo si inserisce Resasmart, il progetto che ha l'obiettivo di prevedere, con il semplice utilizzo di uno smartphone, la stima della resa in modo preciso e puntuale e che è realizzato da Università degli Studi di Trento - C3A, Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente, con il contributo di Fondazione Valorizzazione Ricerca (Fondazione VRT).
L'idea, nata da una collaborazione con Salvatore Filippo Di Gennaro, ricercatore dell'Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibe) di Firenze, è infatti quella di collaudare su varietà autoctone del comprensorio vitivinicolo trentino uno strumento integrato per la stima produttiva in vigneto tramite smartphone e immagini satellitari, da effettuare prima della vendemmia. La stima di produzione, che serve per unire l'approccio di campo viticolo all'obiettivo enologico, inizia dall'inverno perché la vite nelle gemme ha già fissato il numero massimo di grappoli per la stagione successiva.
Questo progetto consentirà un risparmio dei costi di intervento gestionale, un efficientamento degli interventi con un minor utilizzo di macchine agricole e la conseguente riduzione di inquinanti per l'aria, una pianificazione più razionale delle produzioni annuali e quindi strategie di marketing più mirate.
Al progetto collaborerà Image Line®, da oltre trentacinque anni impegnata nel campo dell'agricoltura digitale. La Business Unit "Progetti Speciali e CSR" lavorerà a stretto contatto con il Cnr-Ibe e l'Università degli Studi di Trento per garantire un'ampia divulgazione dei risultati dell'iniziativa, grazie al coinvolgimento della propria agricommunity con oltre 295mila operatori iscritti.
DigiVit, l'app che ti dice come sarà la vendemmia
Punto centrale dell'iniziativa è DigiVit, un'app sviluppata dal Cnr-Ibe di Firenze. Questa app rappresenta una soluzione tecnologica intuitiva e accessibile per ottenere una stima precisa della resa del vigneto da smartphone, supportata da dati satellitari di variabilità spaziale forniti dalla piattaforma web AgroSat che guidano l'utente in punti rappresentativi per i campionamenti.
"Il nostro è un progetto ambizioso - spiega Michele Faralli, professore di viticoltura al Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente (C3A) dell'Università degli Studi di Trento e responsabile del progetto - che mira a unire all'interno di un'unica app una serie di informazioni che arrivano dalle immagini satellitari multispettrali ad alta risoluzione come gli indici di vegetazione da telerilevamento, utili a definire punti di campionamento sulla mappa all'interno del vigneto". L'app DigiVit è stata già testata dal Cnr-Ibe per la stima delle rese in pre vendemmia su alcune varietà a bacca rossa, in collaborazione con l'Università degli Studi di Trento, l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Università degli Studi di Perugia.
L'intenzione del gruppo di ricerca, coordinato proprio da Faralli, è quella di validare la tecnologia sulle principali varietà autoctone trentine a bacca rossa, ma anche quella di testarne le potenzialità su varietà a bacca bianca strategiche per il territorio. Altre attività esplorative saranno condotte per ottenere una stima di produzione ancora più precoce, quando cioè i grappoli di uva sono ancora verdi, e avere informazioni fondamentali per la gestione del diradamento.
"Questo significa esplorare e testare approcci di object detection e segmentazione più performanti di quelli attualmente operativi sull'app DigiVit, sfruttando il supporto di tecniche di intelligenza artificiale - spiega il ricercatore - metodi tradizionali accurati richiedono tempo e approcci distruttivi, altrimenti valutazioni visive basate sul conteggio dei grappoli sono imprecise e comportano errori soggettivi di stima del peso. La nostra idea è di migliorare questa stima per evitare errori".
I prossimi passi di Resasmart
Nei prossimi mesi si procederà a test e campionamenti nel bacino viticolo del territorio trentino, dalla Vallagarina fino a Salorno, grazie anche alla collaborazione di Cavit, partner del progetto. All'incirca una ventina di vigneti che contengono otto varietà di uva: Marzemino, Pinot nero, Cabernet Sauvignon, Lagrein, Chardonnay, Pinot grigio, Gewürztraminer e Teroldego.
Nello specifico, ad oggi sono stati identificati, in collaborazione con Cavit, i primi vigneti rappresentativi della composizione varietale prevalente a livello provinciale. Parallelamente, è stata avviata la fase preliminare di acquisizione immagini in epoca pre invaiatura mediante l'applicazione DigiVit, attività che proseguirà in modo continuativo fino al termine della vendemmia.
A progetto concluso l'app sarà calibrata per lavorare con le principali varietà del territorio e permetterà la mappatura completa della resa in pre raccolta dei vigneti provinciali. Resasmart fornirà uno strumento all'avanguardia per ottimizzare specifici interventi di gestione agronomica con relative ricadute positive dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale.
"Questa tecnologia - conclude Michele Faralli - sarà messa a disposizione di grandi consorzi, ma anche di viticoltori con buone capacità di utilizzare sistemi informatici di questo tipo, che sappiano leggere una mappa di vigore (la rappresentazione visiva della salute e dello sviluppo di una vegetazione) integrando i dati con quelli satellitari".
Resasmart è realizzato da Università di Trento - C3A, Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente, con il contributo di Fondazione Valorizzazione Ricerca (Fondazione VRT), nell'ambito del 14° bando "Transizione Alimentare 2025"
Al progetto collaborerà Image Line®.
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Fonte: Università di Trento - C3A, Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente






























