Sono sempre di più gli ettari coltivati in tutta Italia per la filiera del nocciolo e in un'ottica di gestione ecocompatibile della corilicoltura nasce il progetto di ricerca applicata "Definizione di un modello di gestione del noccioleto maggiormente ecocompatibile con il territorio e con l'ambiente relativamente alle difesa dai principali insetti fitofagi ed alle avversità fungine e batteriche nonché per la gestione agronomica con riferimento alla corilicoltura laziale e campana" condotto da Italia Ortofrutta e affidato all'Università della Tuscia di Viterbo-Dipartimento Dafne, con la partecipazione di sei organizzazioni dei produttori aderenti a Italia Ortofrutta Unione Nazionale: Agrinola, Copront, Cpn, Ecolazio, Euronocciola e Tonda di Giffoni.
L'obiettivo è quello di "definire e affinare tecniche di difesa e di contrasto ai principali insetti e patologie funginee in un quadro di rispetto ambientale e di sostenibilità ecologica di questa coltivazione", come ha spiegato Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta Unione Nazionale.
Falconi ha spiegato inoltre che il progetto "porterà alla stesura di un documento finale di indirizzo, adottabile su base volontaria, con la proposta di modifica del disciplinare di difesa integrata utile ai servizi fitosanitari regionali per l'aggiornamento dei disciplinari di difesa integrata volontaria. Aspetto quest'ultimo per Italia Ortofrutta di non secondaria importanza, visto l'impegno che da sempre contraddistingue l'attività dell'Unione Nazionale a supporto del comparto ortofrutticolo italiano e delle sue organizzazioni di produttori associate".
L'opportunità di partecipare alla sperimentazione con i campi di prova è stata colta con entusiasmo come dichiarato da Pulcinelli Rossano Francesco, presidente della Op Euronocciola "perché solo investendo nella ricerca è possibile continuare a garantire una produzione di qualità che rispetti l'ambiente e i suoi occupanti, fornendo inoltre al consumatore, oltre un prodotto sano, una corretta informazione delle tecniche di coltivazione del prodotto nel nostro territorio".
"Noi produttori abbiamo un grande rispetto dell'ambiente, dell'agroecosistema e dei suoi equilibri - ha detto Piero Brama, presidente dell'Op Cpn - ed è per questo che ci stiamo impegnando ancora di più per trasferire nelle nostre attività economiche le più recenti innovazioni in tal senso e riteniamo che progetti come questo, promossi da Italia Ortofrutta Unione Nazionale, siano strategici e meritino il supporto delle organizzazioni dei produttori perché solo dalla collaborazione tra mondo produttivo e quello scientifico possono nascere e continuare occasioni di sviluppo del nostro territorio".
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