La scorsa settimana il Comitato di gestione Ue ha comunicato l'introduzione di alcune modifiche al regolamento europeo n. 29/2012, relativo alle norme di commercializzazione e all'etichettatura dell'olio di oliva. Il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha evidenziato come, tra le modifiche, ci siano importanti novità per la tutela della qualità e della trasparenza alimentare, ma ha espresso anche un forte rammarico per l’esclusione delle norme anti-rabbocco per gli esercizi commerciali. Buone notizie per consumatori e produttori grazie alle misure sulla leggibilità e sulle dimensioni dei caratteri in etichetta e alle norme a garanzia della freschezza del prodotto e il miglioramento dei livelli informativi sulle condizioni ottimali di conservazione.

"E' però un fatto grave - commenta De Castro -  lo stralcio dal testo originario di una delle norme più incisive per garantire la genuinità degli oli al consumatore finale, quella relativa all’utilizzo obbligatorio di tappi anti-rabbocco per le oliere degli esercizi pubblici". Una mancanza, effetto della pressione dei Paesi dell’area Nord-continentale rispetto alla quale la Commissione europea si è dovuta piegare, che rischia di penalizzare quell’Europa che da anni punta con decisione sulla qualità e che merita maggiori tutele per i suoi consumatori. La natura del provvedimento (regolamento di esecuzione) non consente al Parlamento europeo di intervenire ma questo non comporterà di certo una minore attenzione. "La normativa nazionale dei principali Paesi dell’area mediterranea (tra cui l’Italia) - commenta De Castro in una nota - deve rappresentare un punto di partenza attorno al quale costruire un quadro giuridico europeo per difendere la qualità di uno dei prodotti simbolo della dieta mediterranea, tutelando la sicurezza alimentare dei cittadini".

Confai: "Incentivare gli investimenti dei frantoiani"
Commenti moderatamente positivi da Confai, la Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani: “Le nuove norme per un’etichettatura che contenga un’informazione più trasparente e uguale in tutta Europa - commenta il presidente di Confai, Leonardo Bolis – vanno nella direzione di tutelare il consumatore e di garantire la lealtà della concorrenzaIl comparto a livello internazionale, non solo europeo, sta combattendo da tempo una dura battaglia per ottenere una completa armonizzazione delle norme di commercializzazione. Queste ultime, infatti, troppo spesso penalizzano le produzioni di elevata qualità dell’olio ‘made in Italy’ sui mercati esteri”.

Confai sottolinea che il settore olivicolo italiano, per poter competere con i concorrenti internazionali, necessiterebbe anche di nuovi interventi di carattere strutturale, così da ammodernarsi e ridurre i propri costi di produzione.
Se i frantoiani – fa notare Giancarlo Ballerini, coordinatore della sezione Frantoiani di Confai e presidente di Aemaf Grosseto - potessero godere di una piccola parte delle risorse previste dai Piani di sviluppo rurale per gli investimenti in agricoltura, sarebbero ben disposti a migliorare ulteriormente le strutture che puntualmente mettono al servizio degli olivicoltori con un’immediata ricaduta positiva a carico delle imprese agricole, soprattutto di quelle piccole e medie, che si tradurrebbe in minori costi e in una maggiore competitività dell’intera filiera dell’olio sullo scenario internazionale”.