Convinti della bontà dei terreni agricoli, la nobile famiglia napoletana degli Zecca si trasferì, e siamo nel 1500, in Salento dove intraprese un’intensa attività agricola specializzandosi nella coltivazione della vite e nella produzione di uve.
I canali commerciali cui era destinato il prodotto erano rappresentati da grossi vinificatori e commercianti del Nord Italia e della Francia.
Qualche centinaio di anni dopo, nel 1935, il Conte Alcibiade Zecca, nonno degli attuali proprietari ed eredi Alcibiade, Francesco, Luciano e Mario, fece costruire la cantina di vinificazione a Leverano, in provincia di Lecce.
Fu questo il punto di partenza del processo d’imbottigliamento e della conseguente vendita dei vini Conti Zecca che oggi conosciamo.
Vini, spiegano in azienda, prodotti a partire dalle uve provenienti dal complesso aziendale costituito da oltre 320 ettari dislocati in quattro tenute, Donna Marzia, Saraceno, Cantalupi e Santo Stefano. Da ciascuna tenuta originano vini con specifiche caratteristiche, commercializzati con il marchio della tenuta di riferimento; tra gli altri, i vini della linea 'Selezioni Monovitigni' Fiano, Malvasia Bianca, Negramaro e Primitivo.
“La collaborazione con il progetto Magis” spiega l'enologo aziendale Romano, “è iniziata sin dal principio, con la campagna vitivinicola 2009-2010 e con l'impegno di 4 ettari come prova”.
Il legame con Magis trova le sue radici nella struttura aziendale più profonda, infatti, “Conti Zecca” prosegue l'esperto, “è un’azienda agricola e pertanto vinifica solo uve di propria produzione seguendone direttamente tutta la filiera produttiva: dalla scelta dei terreni più adatti, alla scelta del portainnesto, della varietà, del clone e del sistema di allevamento, fino alla raccolta delle uve, alla vinificazione, all’imbottigliamento e alla commercializzazione del prodotto finito.
Tutti i vini nascono da un progetto fatto in campagna; pertanto la filosofia del progetto Magis coincide perfettamente con la nostra filosofia aziendale volta alla continua ricerca della qualità prima in vigna e poi in cantina, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
Durante questi due anni di collaborazione con i tecnici del progetto Magis abbiamo potuto approfondire e confrontare i nostri metodi di coltivazione integrandoli con quelli proposti da Magis.
Conti Zecca, una veduta dei vigneti
In particolare” prosegue Romano, “il protocollo di trattamenti in vigna messo a punto lo scorso anno su 4 ettari del nostro vigneto, è stato esteso su quasi tutti i 320 ettari di proprietà.
Il protocollo, infatti, oltre ad assicurarci la perfetta integrità delle uve che già costituivano la prerogativa della produzione con i trattamenti tradizionali, ha garantito anche un minor numero di trattamenti, con un sensibile risparmio dell’uso delle macchine agricole ed un conseguente beneficio per l’ambiente e per costi energetici.
Ad oggi, possiamo constatare che a livello produttivo c'è stata un’ottima corrispondenza tra i trattamenti tradizionali ed i risultati ottenuti rispettando il protocollo proposto da Magis. In entrambi i casi abbiamo ottenuto uve perfettamente sane e mature a fronte di una riduzione del numero di trattamenti pari circa al 10% rispetto al restante vigneto.
E' iniziata proprio quest’anno la collaborazione con Magis per la viticoltura di precisione. Con questo progetto, contiamo di mettere ulteriormente a punto interventi specifici per la gestione del terreno e per il controllo delle diverse fasi della fisiologia della vite.
Sempre grazie alla viticoltura di precisione, coadiuvata dalla riduzione dei trattamenti in vigna e dall'uso di principi attivi di più moderna concezione, prevediamo di continuare con ancora maggiore decisione verso quella che è la missione aziendale: il rispetto dell’ambiente, del territorio e di chi ogni giorno lavora in vigna.
La presenza del Comitato tecnico scientifico, ci ha permesso di confrontare le conoscenze tecniche ed agronomiche interne con le migliori competenze del panorama scientifico generando senz’altro nuovi stimoli per la crescita dell'azienda.
Possiamo quindi affermare che i risultati ottenuti dalla collaborazione con Magis siano molto interessanti; per questo intendiamo continuare e, anzi, sviluppare in maniera sempre più convinta questo rapporto.
Ciò che oggi ci aspettiamo da Magis e dal Comitato Tecnico Scientifico è una pronta e fattiva collaborazione volta a razionalizzare e migliorare le pratiche produttive, diminuire al massimo l’impatto ambientale ed aumentare sempre di più la qualità delle uve e quindi anche dei vini.
Ma soprattutto, una collaborazione atta a definire ulteriormente il protocollo dei trattamenti per giungere ad una razionale gestione della chioma e del terreno, anche attraverso un maggiore approfondimento della nuova ed interessante tecnica della viticoltura di precisione".