L'unicità spesso contraddistingue lo stivale di terra che abitiamo, una terra ricca di storia e tradizioni, quasi fosse un marchio per le produzioni che da essa nascono.
Un marchio che la Cantina Cardeto ben conosce e, in un certo senso, ha fatto un po' suo.

Incastonata in un contesto storico, quello della città di Orvieto, unico e importante caratterizzato da una cultura del vino antica, la Cantina Cardeto con i suoi prodotti vuole comunicare e far scoprire la tipicità del territorio in cui, spiega, si cela il futuro.
Con intento genuino e sincero, l'azienda il cui posizionamento impone una comunicazione chiara e trasparente al proprio mercato, entra a far parte di Magis due anni fa perché, spiega Alessandra Cerquetelli, responsabile marketing aziendale, “crediamo nel valore della sostenibilità in viticoltura unita alla rintracciabilità”.

Pur non avendo riscontrato, in seguito all'applicazione del protocolla Magis, miglioramenti dal punto di vista produttivo, “a livello di gestione aziendale abbiamo osservato un miglioramento nella programmazione delle operazioni in campo, cui ha fatto seguito una riduzione del numero dei trattamenti che ha inevitabilmente portato ad un risultato in termini ambientali indubbiamente molto positivo.
Passando ad una valutazione dei risultati osservabili nel confronto tra il vitigno Magis e quello a conduzione aziendale standard, non ci sono evidenti differenze” spiega l'esperta. "Per quanto riguarda la situazione dell'annata in corso, possiamo dire che da un punto di vista fitosanitario non sono stati riscontrati problemi di rilievo.

In conclusione, pur non potendo evidenziare differenze significative tra una conduzione Magis e una standard, possiamo sicuramente rilevare e affermare che la possibilità di effettuare nel vitigno Magis due trattamenti annuali in meno, rappresenta il punto di forza di questa campagna".

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