Secondo quanto emerge dal rapporto 'Fertilizer outlook 2010-2014' reso noto da Assofertilizzanti, l'associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica, la richiesta mondiale di fertilizzanti nel 2010 è in crescita ed è destinata a salire ulteriormente nei prossimi 4 anni.

Le stime realizzate dall'Ifa (l'Associazione internazionale dei produttori di fertilizzanti cui Assofertilizzanti fa parte), infatti, indicano un aumento del 4,8% della domanda mondiale di fertilizzanti nel 2010/2011 rispetto al 2009/2010, per un totale complessivo di 170,4 milioni di tonnellate. Il trend si prevede in crescita anche nei prossimi anni, per attestarsi, sempre secondo le stime, sui 188,3 milioni di tonnellate nel biennio 2014-2015.

"Il fabbisogno alimentare mondiale è in continua crescita e l'agricoltura deve prepararsi a rispondere in maniera adeguata, mettendo a punto tecnologie che ottimizzino la produzione e siano al tempo stesso sostenibili – dichiara Marco Rosso, direttore di Assofertilizzanti – I fertilizzanti giocano in questo contesto un ruolo indispensabile per garantire raccolti abbondanti, sicuri e a prezzi accessibili a tutti. Essi rappresentano infatti l'unica soluzione per soddisfare il fabbisogno alimentare europeo, ridurre le importazioni ed evitare il disboscamento di nuove foreste per ricavarne terreni coltivabili".

Questi dati s'inseriscono in uno scenario che vede in costante aumento la domanda alimentare non solo mondiale ma anche europea. Secondo un recente studio della Humboldt Universität di Berlino nell'Ue nel 2008 sono stati importati beni agricoli per 45,5 miliardi di dollari, seguendo un trend già in crescita da diversi anni: il decennio 1999-2008 ha visto infatti un incremento costante del volume d'importazioni, passate da 107 milioni di tonnellate nel 1999 a 132 milioni di tonnellate nel 2008, con un aumento del 24%. Secondo la ricerca tedesca la superficie di terreno utilizzata per i produrre i prodotti agricoli importati nell'Ue nel 2008 equivale a 35 milioni di ettari, un'area pari all'intero territorio della Germania. Si è stimato, inoltre, che se si aumentasse la produzione agricola solo dello 0.3 %, il volume di terra importata dall'Ue si ridurrebbe di 5,3 milioni di ettari.