Fra gli ultimi giunti sul mercato compaiono due ceppi differenti di Trichoderma atroviride, ovvero l'SC1 e l'I-1237.
Il primo è stato isolato in Nord Italia da legno di nocciolo, il secondo è stato invece originariamente isolato dal suolo, risultando molto comune sia nei terreni temperati, sia in quelli tropicali.
I due nuovi ceppi appaiono caratterizzati da buona efficacia contro alcuni patogeni vascolari della vite associati alla patologia meglio conosciuta come Mal dell'esca, ma anche contro gli agenti dell'eutipiosi, causata dal fungo ascomicete Eutypa lata che porta la pianta ad un progressivo indebolimento fino a causarne la morte nel volgere di soli 3-4 anni.
Entrambi i ceppi esplicano la loro attività colonizzando velocemente i substrati legnosi sensibili, come per esempio quelli segnati dalle ferite da potatura, impedendo l'insediamento dei patogeni grazie ad una competizione per spazi e nutrimento. Inoltre, producendo enzimi litici sono in grado di antagonizzare molteplici microorganismi.
In banca dati Fitogest® risulta un solo formulato in commercio a base di Trichoderma atroviride SC1 ed è Vintec, di Belchim Crop Protection. Fungicida biologico in granuli idrodispersibili con l'agente attivo presente in ragione di 1x10 alla 13.esima CFU/Kg, va dosato a 200 g/ha in vigneti di uva da vino e da tavola, applicandolo dopo la potatura e fino al risveglio vegetativo.
Anche di Trichoderma atroviride I-1237 , risulta un solo formulato in banca dati, ovvero Esquive WP di Sumitomo Chemical Italia, da utilizzarsi a 4 kg/ha nebulizzando accuratamente le ferite da potatura.