Sin dal 2013 e anche prima, l’autorizzazione eccezionale veniva sempre rilasciata tra l’ultima decade di marzo e la metà di aprile (unica eccezione il propanile nel 2012, che venne autorizzato all’inizio di giugno). Quest’anno siamo arrivati a metà maggio e del decreto (anzi dei decreti) non c’è ancora traccia, seppure come tutti gli anni l’emergenza fitosanitaria sia stata tempestivamente avallata dal Servizio fitosanitario nazionale con mesi di anticipo (in questo caso all’inizio del dicembre scorso).
Alcuni tentano di incolpare lo stallo governativo, anche se dopo le elezioni del 4 marzo la “produzione” di autorizzazioni di prodotti in deroga per emergenza fitosanitaria è proseguita ugualmente, altri invocano il clamore suscitato dalla pubblicazione del rapporto dell’Ispra sui risultati del monitoraggio dei residui delle sostanze attive nelle acque, avvenuta peraltro il 10 maggio e dal contenuto tutt’altro che drammatico, almeno per gli addetti ai lavori.
Indubbiamente la condizione secondo la quale non è possibile reiterare l’autorizzazione eccezionale per più di due anni in assenza di istanze “normali” potrebbe aver giocato un ruolo decisivo nel permanere della situazione di stallo, anche se sul sito della Ue propanile e quinclorac risultano in corso di autorizzazione in Italia, fatto che rimuoverebbe tutti gli ostacoli.
In questa situazione di incertezza l’Ente Risi ha comunque fornito alcune soluzioni alternative da attuare qualora le tanto attese autorizzazioni in deroga non arrivassero in tempo. Le prossime settimane saranno decisive.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Portale del ministero della Salute relativo alle autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria
- Linea guida per le autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria
- Il risicoltore – Maggio 2018
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Fonte: Agronotizie