L'assemblea della Organizzazione di produttori Cereali Emilia-Romagna di S. Giorgio di Piano (Bologna), la Op cerealicola più grande d'Italia, ha approvato il 21 aprile scorso il bilancio d'esercizio 2009, che chiude positivamente con trend in crescita e valori in controtendenza rispetto alla situazione nazionale.

Il valore della produzione commercializzata (Vpc) dell'Op passa dai 78.314.000 euro del 2008 a 104.211.000 euro del 2009, segnando un significativo +33,07%.

Le quantità commercializzate sono state di 607.852 tonnellate, distribuite principalmente tra frumento tenero, frumento duro, mais e sorgo.

Il rapporto tra Vpc e costi produzione evidenziano un saldo positivo di 83.842 euro, in forte aumento rispetto al 2008, anno nel quale si è avuto per questa voce un segno negativo di 18.946 euro.

Anche gli ammortamenti e gli accantonamenti denotano una sempre più solida strutturazione della Società, toccando i 65.451 euro rispetto ai 4.763 del 2008.

Raggiunto anche l'utile d'esercizio, pari a 1.374 euro (+69.67%).

"Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto in questi due primi anni di vita" afferma Raimondo Ricci Bitti, presidente di Cereali Emilia-Romagna, sottolineando l'importanza della "piena fiducia avuta da parte della clientela e dei soci. Con questi ultimi si è incrementato il metodo della contrattualistica e del conto conferimento fino ad arrivare ad un significativo 31% sul totale trattato dall'OP, riducendo in maniera importante il fenomeno storico del conto deposito e similari."

Nonostante i numeri positivi, l'Op esprime al tempo stesso forte preoccupazione per la crisi generale dei cereali, dove la domanda non ha ancora ritrovato slancio e le quotazioni sono ferme a livelli veramente bassi. Proprio per questo motivo l'Op Cereali Emilia-Romagna punta a "una migliore forza contrattuale in capo alla produzione e reputa improcrastinabile la programmazione tra i contraenti. Un valido strumento applicato sono gli accordi di filiera e quadro, mezzi per consolidare i rapporti con le industrie di trasformazione".

Una prova ne è la sottoscrizione, anche per quest'anno, dell'accordo per la fornitura alla Barilla di frumento duro. In sostanza, fissare i prezzi, posizionare il prodotto e, per i trasformatori, avere un approvvigionamento costante e garantito di prodotto nazionale.

Importante altresì applicare i controlli ai cereali importati nella visione della salvaguardia dei consumatori.