Lo dice Paolo Storchi, ricercatore del Crea Viticoltura ed enologia della sede di Arezzo. Storchi è stato uno dei relatori al workshop tecnico su "Viticoltura di precisione: previsioni di crescita del settore", andato in scena nella seconda giornata di Enovitis in campo (22-23 giugno 2017), manifestazione organizzata dall'Unione italiana vini in collaborazione con Veronafiere-Fieragricola ai Vigneti Villabella di Cavaion Veronese (Vr).
La precision farming, dunque, sta conquistando il vigneto, grazie a strumenti in grado di ridurre l'impatto ambientale, di monitorare lo stato di salute delle piante e di mappare la vigoria degli impianti.
"A livello mondiale le zone dove gli strumenti della viticoltura di precisione trovano maggiore applicazione sono la California, l'Australia, la Francia, ma anche l'Italia - precisa Storchi - dove in regioni come il Veneto, la Sicilia e la Toscana la crescita delle nuove tecniche in campo ha una crescita più rapida, evidentemente per l'estensione delle superfici e per una presenza forse superiore di giovani agricoltori, che sono particolarmente attenti alle innovazioni".
Se in Italia l'agricoltura di precisione abbraccia circa l'1% della superficie agricola utilizzata, la viticoltura di precisione è già oggi in una posizione più avanzata.
"Se parliamo di aziende medio grandi, con un'estensione del vigneto superiore ai 40 ettari - calcola Storchi - i sistemi di gestione e monitoraggio sono utilizzati da più del 10% delle imprese".
Enovitis in campo ha coniugato, ancora una volta, gli aspetti di studio e di approfondimento attraverso i workshop e i convegni alle prove di mezzi e macchine ad alto tasso di innovazione, direttamente nel vigneto, in un percorso finalizzato a rendere più sostenibile la filiera vitivinicola, già a partire dalle operazioni sul terreno e in vigna.
Anche Image Line ha partecipato alla manifestazione.
"La viticoltura di precisione - afferma Alberto Assirelli, ricercatore del Crea al Centro ingegneria e trasformazione agroalimentare di Monterotondo - impone un nuovo approccio alla materia, innanzitutto sul piano culturale. Si passa da un'analisi a ettaro a una logica incentrata sulla singola pianta, dai trattamenti al monitoraggio degli insetti".
"Una manifestazione come Enovitis in campo è strategica, perché permette di mostrare concretamente agli operatori le tecnologie e le macchine più all'avanguardia, dagli atomizzatori a recupero ai sistemi di distribuzione a rateo variabile dei fertilizzanti, fino ai droni, che rappresentano uno dei moderni sistemi di controllo delle superfici vitate e permettono un rilievo puntuale delle piante".