Azienda specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli sul territorio siciliano, l'Azienda Agricola Accetta, nata nei primi Anni Settanta, si espande in tutta l’area di Mazzarrone, piccolo centro agricolo della provincia di Catania e, un po' come tutto il contesto territoriale ne quale si inserisce, si caratterizza per la produzione di uva da tavola di qualità.
Con una superficie complessiva di circa 50 ettari, fino a pochi anni fa tutti destinati alla produzione di uva da tavola con le varietà Victoria, Red Globe ed Italia - la più diffusa sulle tavole degli italiani; da qualche anno, l'azienda ha convertito 20 ettari circa alla coltivazione di pesche, nettarine ed albicocche.
I volumi di uva commercializzati, si attestano intorno ai 50mila quintali per stagione.
L'ingresso in Magis è avvenuto nel 2011 con un totale di 2 ettari e, spiega Gaetano Digeronimo, agronomo aziendale, “il nostro obiettivo è una produzione di alta qualità nel rispetto dell’ambiente e del consumatore finale.
In qualità di realtà molto rappresentativa del comparto produttivo dell'uva da tavola”, spiega l'esperto, “ manteniamo da sempre un rapporto di collaborazione tecnica con le aziende che forniscono mezzi tecnici in agricoltura. In questo modo, essendo un'azienda che da anni produce secondo i dettami della lotta integrata, ci siamo avvicinati al progetto Magis nel quale ci siamo riconosciuti per l'utilizzo di tecniche mirate al miglioramento delle produzioni, per i canoni di un’agricoltura sostenibile e per la naturale vocazione di un'area come la nostra alla produzione di uva da tavola.
Di estremo interesse per l'azienda” prosegue Digeronimo, “il controllo sistematico, per tutti i lotti di produzione, dei principali parametri indicatori di qualità, tra cui grado brix, colore, pezzatura, dimensione grappolo, residui agrofarmaci e altri ancora. Migliorabile” spiega, “il rapporto fra quantità di prodotto per pianta e sviluppo vegetativo che richiede maggior equilibrio. In alcuni appezzamenti, infatti, si evidenzia un eccesso di vigoria".
"Ciò che ci aspettiamo da Magis, è di arrivare ad una diminuzione degli interventi sul terreno e ad un maggior controllo dell’apporto idrico. Al momento" conclude, "siamo in pre-raccolta e non si evince alcuna differenza fra i lotti a confronto”, ma trattandosi del primo anno di applicazione del protocollo, è probabilmente prematuro parlare di risultati.