Respinta la mozione di sfiducia per il ministro Romano.

Con 315 voti contrari e 294 a favore (astenuti i 6 radicali), la Camera ha rigettato la mozione nei confronti del titolare del dicastero dell'Agricoltura avanzata dalle opposizioni dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nel suo discorso a Montecitorio, iniziato poco prima delle ore 17 di mercoledì 28 settembre, Romano si è detto oggetto di una campagna di aggressione fatta da “grossolane inesattezze” e disinformazione cui “non mi abituerò mai”, ha detto, e che “non auguro a nessuno”.

Romano, incentrando il suo discorso sull'importanza che Magistratura e Parlamento abbiano un ruolo distinto, ha quindi citato Francis Bacon, affermando che “i giudici devono essere leoni, ma leoni sotto il trono” e, nel nostro paese, secondo il ministro, "il leone ha già messo una zampa sul trono".

Non ho mai subito un processo né una condanna” ha affermato, “sono un cittadino che non ha nessun peso, nemmeno sulla coscienza. Se ci fosse stata un'indagine calda e una iniziativa che mi avesse riguardato, non ci avrei pensato due volte ad inchinarmi al giudizio, ma” ha proseguito, “qui si parla di una posizione destinata al macero e riscoperta da un singolo magistrato per mandare Romano a processo”.

 

Solo pochi giorni fa, a sei mesi dall'inizio del suo mandato, Romano aveva fatto il punto sull'attività del MIpaaf.
Sei mesi, iniziati il 23 marzo scorso e riassunti in una manciata di numeri da Romano nella conferenza stampa dello scorso venerdì 23 settembre e nei quali il ministro si è speso su diversi fronti caldi.

Il futuro della Pac

che, alla vigilia di una importante riforma che pone il nostro paese in una posizione piuttosto sfavorita, ha richiesto un'approfondita analisi e numerosi incontri con i Commissari all’Agricoltura Ciolos, alla Pesca Damanaki nonché con il Presidente della Commissione agricoltura del De Castro. Numerosi anche gli incontri in ambito nazionale con gli altri dicasteri per coordinare al meglio la posizione italiana in ambito europeo.

La questione Ogm

nella quale è stata sostenuta la proposta legislativa della Commissione europea di conferire ai singoli stati membri un ruolo di maggiore importanza nell’autorizzazione alla coltivazione di Ogm.

Definito, inoltre, un protocollo di sperimentazione di una varietà di riso Ogm destinato alla produzione di farmaci per malattie rare e sul quale si attende il parere tecnico del Ministero dell’Ambiente.

Politiche a favore degli indigenti

sostenute dal dicastero a livello europeo, dove si prospetta un taglio della dotazione finanziaria destinata a questa misura.

Agroenergie

per quanto di sua competenza il Ministero, con l'intento di sostenere lo sviluppo del settore, sta lavorando a una serie di Decreti attuativi riguardanti il sistema degli incentivi, le certificazioni, i rapporti con il Gestore dei servizi energetici e l’istituzione di un tavolo di filiera. 

 

In agenda, tra i prossimi appuntamenti del Ministro, la conferenza nazionale dell'agricoltura programmata per il 12 e 13 novembre a Cremona, dove si svolgerà un Forum con tutti gli attori dell’agroalimentare italiano in vista del negoziato Pac.

“Senza il coinvolgimento di tutti i soggetti del sistema agroalimentare italiano, delle istituzioni nazionali e locali, gli stati generali dell'agricoltura rischiano di essere una riunione inutile” ha commentato Politi, presidente Cia all'annuncio del 'summit' cremonese.

Anche in merito ai fondi Psr, non sono mancate le reazioni. “Mi permetto di dissentire totalmente dal metodo con il quale il Ministro Romano prosegue il confronto con le regioni anche sul tema dei programmi di sviluppo rurale e sul rischio di disimpegno delle relative risorse” è stato il commento di Dario Stefano, assessore alle risorse agroalimentari della regione Puglia e coordinatore del tavolo nazionale degli assessori all'agricoltura, al 'richiamo' del Ministro sui ritardi addebitati alle regioni nell'utilizzo delle risorse comunitarie dei Psr.

Vorrei ricordare al ministro” ha concluso Stefano “che la debolezza del sistema Italia nel negoziato sulla nuova Pac va cercato nella debolezza e nella insufficiente credibilità del Governo italiano”.