Il 2022 non è stato un anno positivo per i produttori di uva da tavola. Eppure l'Italia ha un grande potenziale in questo settore ed eventi come il Campo Demo Uva da Tavola sono l'occasione privilegiata per toccare con mano le novità che offre il mercato.
"Siamo giunti ormai alla terza edizione di Campo Demo Uva da Tavola, che quest'anno si è arricchito con la sezione biostimolanti", spiega Lorenzo Palanga, tecnico di Agricola 2000, Centro di saggio attivo nel campo della sperimentazione e dell'innovazione.
L'evento, che si è tenuto l'11 ottobre 2022 a Palagiano, in provincia di Taranto, è stato suddiviso in due sezioni. Una dedicata alla difesa fungicida e l'altra invece aveva come focus la biostimolazione della vite. Un momento dedicato a tecnici, aziende e agricoltori per toccare con mano le differenti prove e confrontarsi sulle strategie di gestione del vigneto.
Campo Demo Uva da Tavola 2022 è stato suddiviso in due sezioni: difesa fungicida e biostimolazione della vite
Vite da tavola, il punto sulla difesa fungicida
Dal punto di vista dell'andamento climatico il 2022 è stato caratterizzato da un'estate calda, ventilata e avara di piogge. Condizioni che hanno fortemente scoraggiato l'insorgenza di malattie fungine. Tuttavia, a partire da metà agosto, le mutate condizioni ambientali hanno portato ad una recrudescenza dapprima dell'oidio e successivamente della peronospora. A partire dagli inizi di ottobre invece è stato possibile ritrovare in campo il marciume acido e i primi attacchi di botrite.
"Sul testimone non trattato la presenza di peronospora è molto elevata, con punte del 100% di foglie e grappoli infetti. E anche l'oidio interessa gran parte dei rachidi. Il marciume acido è invece meno presente, come anche la botrite, ma l'incidenza è prevedibile sarà in crescita fino al momento della raccolta", sottolinea Palanga.
Un momento di Campo Demo Uva da Tavola 2022
(Fonte foto: AgroNotizie®)
Erano in tutto nove le strategie testate, grazie alla collaborazione con le principali aziende operanti nel campo della difesa, e tutte hanno avuto un controllo ottimale dei funghi. "Le soluzioni presenti sul mercato sono diverse e tutte molto efficienti", sottolinea Palaga. "A creare problemi sono le limitazioni all'impiego decise a livello europeo e le richieste della grande distribuzione in termini di numero e quantità di residui ammessi".
Attacco di oidio su rachide
(Fonte foto: AgroNotizie®)
La tendenza per i prossimi anni sarà sicuramente quella di una diminuzione delle sostanze attive ammesse e di una contrazione dei residui. Per questo motivo c'è stato un elevato interesse tra i tecnici e gli agricoltori presenti per quanto riguarda le soluzioni di biocontrollo, a base ad esempio di microrganismi utili o estratti naturali, che seppure offrono un livello di affidabilità minore rispetto ai prodotti di sintesi, riescono a coniugare un certo grado di efficacia con l'assenza di residui normati.
Attacco di botrite
(Fonte foto: AgroNotizie®)
"Un altro aspetto su cui ci siamo focalizzati è l'insorgenza di infezioni da botrite nel post raccolta. Si tratta di un fenomeno che l'anno scorso ha creato non pochi problemi ai commercianti, in quanto lo scarto di merce già confezionata e conservata in cella frigo rappresenta un danno economico ingente. Nelle prossime settimane dunque valuteremo la tenuta dei grappoli nel post raccolta e tutti i dati, come sempre, saranno pubblicati sul sito di Campo Demo", spiega Palanga.
Un grappolo che presenta segni di marciume acido
(Fonte foto: AgroNotizie®)
Biostimolanti, una frontiera ancora tutta da esplorare
Proprio per portare all'attenzione del pubblico le necessità dei commercianti, anello fondamentale tra gli agricoltori e la grande distribuzione, a Campo Demo Uva da Tavola 2022 ha partecipato anche Antonello Lepore, Quality manager di Orchidea Frutta.
Oltre al tema dei residui e della tenuta nel post raccolta, Lepore ha voluto sottolineare come l'agricoltore abbia l'arduo compito di coniugare da un lato sanità e perfezione estetica dei grappoli e dall'altro pezzatura elevata nonché sapore. Questo perché dalla grande distribuzione, oltre a stringenti richieste sul tema dei residui, arriva pressante l'esigenza di avere prodotti di elevatissima qualità.
Uva da tavola
(Fonte foto: AgroNotizie®)
Su questo frangente un ruolo centrale lo potranno giocare i biostimolanti, sostanze soprattutto di origine naturale che hanno la capacità di aiutare la pianta a superare gli stress abiotici (come il caldo intenso o la mancanza di acqua) e di migliorare le caratteristiche dell'uva, come ad esempio la pezzatura e i gradi Brix.
"Sono state quattro le tesi sperimentali nelle quali sono state testate diverse strategie di biostimolazione e tutte e quattro hanno elevato il prodotto di una classe di calibro", ci spiega Lorenzo Palanga. "Inoltre in alcuni casi si è ottenuto anche un aumento del grado Brix. Valuteremo nelle prossime settimane la tenuta nel post raccolta, intesa come la capacità del grappolo di conservare l'acqua e quindi la turgidità degli acini e il colore verde acceso del rachide, simbolo di freschezza".
Uva da tavola, mai smettere di innovare
Anche se il 2022 non è stato un anno positivo per i produttori, il messaggio che arriva forte da Campo Demo Uva da Tavola 2022 è che le sfide che attendono i produttori per il futuro sono in crescita e dunque solamente chi si tiene aggiornato potrà continuare a produrre uva con soddisfazione.
Da un lato infatti i cambiamenti climatici rendono il lavoro in campagna sempre meno prevedibile, dall'altro le richieste dell'Unione Europea e della grande distribuzione, in termini di diminuzione dell'impiego di agrofarmaci di sintesi, lasciano sguarnita la cassetta degli attrezzi degli imprenditori agricoli.
La sfida dunque è quella di produrre uva di qualità, ad un prezzo competitivo, con un minor numero di mezzi tecnici a disposizione. Una sfida non semplice, ma che può essere affrontata con maggiore consapevolezza dagli agricoltori in grado di innovare.