I sistematici la chiamano Pyricularia orizae, ma per gli operatori più pratici è semplicemente "il Brusone".
Questa patologia del riso si manifesta su tutte le parti emerse della vegetazione, andando a interessare anche le pannocchie.
Su foglie e guaine si possono osservare sottili strisce necrotiche dal colore grigiastro bordato di un alone più scuro. Nella parte basale del culmo, a livello dei nodi e alla base delle pannocchie si producono invece imbrunimenti causati dal micelio.
La coltura mostra sviluppo stentato e vistosi ingiallimenti, come pure le pannocchie possono patire di sterilità. Anche in caso di attacchi tardivi il danno può essere grave, dato che le cariossidi colpite non maturano completamente.
Controllo in campo del Brusone
Come sempre, le buone pratiche di campagna sono la prima arma contro questa malattia. Innanzitutto è bene evitare semine fitte, come pure di seminare tardivamente. In caso in azienda vi sia uno storico significativo della malattia è consigliabile impiegare varietà di riso resistenti alla Pyricularia. Infine, vanno sempre evitati gli eccessi di nutrienti, specialmente quelli azotati. L'eccessivo sviluppo dei tessuti li rende infatti maggiormente suscettibili alla malattia.
La lotta chimica rimane però la strada più sicura per evitare pesanti mancanze di prodotto alla trebbiatura.
Beam 12 di Dow Agrosciences è una soluzione efficace per contrastare il Brusone del riso.
A base di triciclazolo, Beam 12 è un fungicida formulato come polvere bagnabile al 75% di sostanza attiva. Viene rapidamente assorbito all’interno dei tessuti vegetali e poi traslocato all’interno dell’apparato fogliare. Ridistribuendosi all’interno della pianta previene così l’infezione di Pyrycularia.
Tre differenti strategie possono essere seguite in campo. La prima prevede l'applicazione di Beam 12 alla dose di 0,3 Kg/ha nella fase di fine accestimento-inizio levata. Il trattamento va poi ripetuto dopo 15-20 giorni e comunque prima dell’emissione della pannocchia. Questo approccio basato sul doppio intervento è consigliabile soprattutto quando si verifichino condizioni ambientali predisponenti all’attacco, come un'umidità alta e persistente, disponibilità di acque fredde, oppure forti concimazioni azotate.
In alternativa, si può applicare Beam 12 un'unica volta alla dose di 0,6 Kg/ha nella fase fenologica di botticella.
Infine, ma è la strategia meno consigliata, Beam 12 si può impiegare alla dose di 0,6 Kg/ha alla prima comparsa dei sintomi di Brusone. Questa è un'applicazione cosiddetta di “soccorso”, contribuisce cioè a ridurre i danni provocati dalla malattia fungina, ma ad essa è bene preferire la strategia preventiva per massimizzare i benefici dei trattamenti..
Prima di effettuare il trattamento, si consiglia comunque di asciugare la risaia, oppure di ridurne il livello a pochi centimetri. Beam 12 va applicato utilizzando irroratrici a medio volume e impiegando 400-600 litri/ha di acqua per effettuare una bagnatura uniforme sulla vegetazione da proteggere.
Triciclazolo: ultima chiamata
Pur essendo il triciclazolo oggetto di revoca, con Decreto Dirigenziale del 17 maggio 2012 ne è stato autorizzato l'uso in via eccezionale. La finestra di applicazione copre 120 giorni e scadrà il 13 settembre 2012, dopodiché il prodotto non potrà più essere commercailizzato.