A quasi otto mesi dalla votazione avvenuta nello Standing Committee on the Food Chain and Animal Health (SCFAH) del 28 e 29 Settembre, sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L133 del 25 Maggio è stata ufficializzata la “Non iscrizione” del Carbaril e del Triclorfon nell'allegato 1 della direttiva 91/414. Gli stati membri dovranno revocare le registrazioni che contengono queste sostanze entro il prossimo 21 Novembre e potranno consentire ulteriori dodici mesi per lo smaltimento delle scorte presenti sul mercato.
Il carbaril, celebre carbammato di origine Rhone Poulenc (successivamente Aventis e poi Bayer CropScience) era stato supportato a livello europeo non per le sue proprietà insetticide, ma per un suo impiego forse più limitato ma non meno efficace come fitoregolatore per il diradamento del melo. Anche se il prodotto fosse stato ritenuto idoneo per la commercializzazione in Europa, non lo si sarebbe più potuto usare come insetticida, impiego un tempo diffusissimo in orticoltura anche per il favorevole intervallo di sicurezza di 7 giorni. La direttiva 2006/59/CE del 28 giugno 2006 sui residui aveva peraltro già penalizzato la sostanza riducendo al limite inferiore di determinazione analitica i residui massimi ammessi per tutte le derrate alimentari, ad eccezione di olivo e pomodoro.
Il triclorfon, molecola insetticida introdotta da Bayer negli anni 50 con utilizzo sia in campo agricolo come insetticida contro numerosi fitoparassiti delle colture che come antiparassitario per il bestiame, è stato supportato nella seconda lista di revisione dalla società spagnola Cequisa. Nonostante sia stato scelto quale uso rappresentativo il pomodoro in serra per il controllo dei lepidotteri, con minori implicazioni ambientali di quanto avrebbe comportato la scelta di una coltura di pieno campo, lo stato relatore Spagna non ha potuto che evidenziare le pesanti lacune del dossier che non hanno consentito la continuazione della commercializzazione in Europa della sostanza.
Per nessuna di queste due sostanze sono stati concessi usi essenziali su colture di particolare interesse per qualche stato Europeo.