L'obbligo, già sancito dalla legge italiana, era stato abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare. L'Italia ha stabilito la sua reintroduzione al fine di garantire una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute.
"È un impegno mantenuto - ha commentato il ministro delle Politiche agricole Mauzio Martina - nei confronti dei consumatori e delle moltissime aziende che hanno chiesto di ripristinare l'obbligo di indicare lo stabilimento. In questi mesi, infatti, sono state tante le imprese che hanno continuato a dare ai cittadini questa importante informazione".
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in relazione al decreto approvato in Consiglio dei ministri, ha affermato: "L’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione dei cibi è un preciso segnale di sostegno alle produzioni agroalimentari del nostro Paese che si distinguono per qualità e sicurezza e che devono puntare sempre più sull’internazionalizzazione".