Le linee del nuovo Cap sono state illustrate nel corso dell’assemblea elettiva che ha sancito il passaggio di testimone da Ulisse Stefanucci, presidente uscente, a Fabrizio Filippi, già presidente provinciale di Coldiretti. Insieme all’imprenditore olivicolo di Santa Luce, nominato il nuovo Cda che avrà il compito di “adeguare” il sistema Cap al mercato e di raccogliere i continui mutamenti imposti dagli effetti della crisi.
“Di fronte a noi abbiamo una sfida difficilissima e per questo avvincente – ha ammesso Filippi – trasformare questa struttura, la più importante a livello economico del territorio, in una struttura che sa rispondere alle esigenze dei suoi soci e dei suoi clienti sapendo che l’altro tassello fondamentale sarà il consumatore finale.
Questo significa avere la consapevolezza ed ammettere che il Consorzio agrario non può continuare ad essere solo un negozio dove le imprese vanno ad acquistare il necessario per seminare, il gasolio piuttosto che i fitosanitari: andava bene per il passato, il futuro ci impone di costruire un percorso nuovo, mai affrontato. La priorità del Consorzio è garantire dei servizi adeguati che permettano alle imprese di creare reddito, occupazione, economia”.
C’è una rete di sinergie trasversali nell’immediato del Cap: “Attorno ai progetti di filiera come quello che già stiamo realizzando finanziato dalla Regione Toscana coinvolgendo una sessantina di aziende agricole delle province di Pisa, Livorno, Siena e Firenze e che porterà alla nascita di due maxi-punti vendita, uno al Consorzio e uno a Fauglia, costruiremo un pezzo del percorso. Il Consorzio Agrario sarà sempre più Bottega anche per il consumatore”.
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Fonte: Consorzio agrario di Pisa