Nel cuore di Bolgheri, frazione del comune di Castagneto Carducci, nella provincia di Livorno, tra il profumo del mare e la memoria millenaria della viticoltura etrusca, sorge Mulini di Segalari, un'azienda vitivinicola che ha saputo coniugare il rispetto per la terra con l'innovazione tecnologica più avanzata.

 

A guidarla è Marina Tinacci Mannelli, architetto e vignaiola per passione, che insieme al marito ha scelto questo angolo di Toscana per dare vita a una produzione biodinamica unica nel territorio. "Volevamo capire la relazione tra il vino e la terra sulla quale sono piantate le vigne. Siamo partiti - racconta Marina - da un approccio naturale e, passo dopo passo, siamo passati dall'agricoltura integrata al biologico nel 2010 e alla certificazione biodinamica nel 2017. Oggi siamo gli unici a Bolgheri con questa impostazione".

 

Da anni Mulini di Segalari utilizza le tecnologie digitali per migliorare il lavoro nei campi, usando in primis mappe di vigorìa da drone per la vendemmia selettiva: nel video l'esperienza della titolare dell'azienda Marina Tinacci Mannelli 

 

Un ecosistema vivo e complesso

La tenuta si estende su 3 ettari e mezzo ed è immersa in un ambiente straordinariamente ricco di biodiversità: boschi, corsi d'acqua, fauna selvatica. Ogni elemento contribuisce a creare un equilibrio naturale che, nel tempo, ha reso i vini di Mulini di Segalari espressione autentica del territorio.

 

"Abbiamo scelto - spiega Marina - un luogo pieno di energia e di risorse. La biodiversità è enorme, e anche se a volte ci crea qualche problema con i cinghiali o i daini, è parte del nostro modo di vivere la campagna".

 

Le rese variano dai 15mila litri nelle annate migliori agli 8mila-12mila nelle stagioni più difficili, ma per Marina la qualità conta più della quantità. Ed è proprio per affinare questa qualità che, dal 2019, l'azienda si affida a Agrobit, realtà toscana specializzata in soluzioni digitali per l'agricoltura di precisione.

 

Marina Tinacci Mannelli è architetto e vignaiola per passione

Marina Tinacci Mannelli è architetto e vignaiola per passione

(Fonte foto: Agrobit)

 

Vigneto, quando la biodinamica incontra il digitale

La filosofia biodinamica impone regole severe: vendemmia esclusivamente manuale, fermentazioni spontanee, assenza di interventi correttivi in cantina. In un contesto così rigoroso, la precisione agronomica diventa essenziale. "Per noi la mappa di vigorìa di Agrobit è stata una scoperta fondamentale", afferma Marina Tinacci Mannelli. "Ci permette - continua - di individuare le zone del vigneto con vigorìe diverse - bassa, media, alta - e di organizzare la vendemmia in modo selettivo, scegliendo i grappoli migliori per i vini più pregiati".

 

Prima dell'introduzione di queste tecnologie, la raccolta avveniva in modo uniforme, "campo per campo", con il rischio di mescolare uve di diversa qualità. Oggi, invece, la vendemmia segue una logica "a macchia di leopardo", basata sui dati di rilievo ottenuti dai droni e dalle analisi di Agrobit.

 

Il risultato è una migliore definizione qualitativa già in fase di raccolta, che si traduce in vini più equilibrati, coerenti e distintivi. "La qualità del vino è ora identificabile direttamente in campo. Le mappe - spiega Marina - ci aiutano a calibrare le rese, ottimizzare la maturazione e, di conseguenza, semplificare il lavoro di assemblaggio in cantina".

 

Marina Tinacci Mannelli spiega che a mappa di vigorìa di Agrobit permette di individuare le zone del vigneto con vigorìe diverse e di organizzare la vendemmia in modo selettivo

Marina Tinacci Mannelli spiega che a mappa di vigorìa di Agrobit permette di individuare le zone del vigneto con vigorìe diverse e di organizzare la vendemmia in modo selettivo

(Fonte foto: Agrobit)

 

Dati, conoscenza e sostenibilità

Oltre a supportare la vendemmia, la mappa di vigorìa viene utilizzata durante tutto il ciclo vegetativo per monitorare la crescita delle piante e ottimizzare i trattamenti fitosanitari, in perfetta coerenza con la filosofia biodinamica.

 

"Essere precisi è fondamentale - sottolinea Marina - le tecnologie di Agrobit ci consentono di evitare eccessi o carenze nei trattamenti, riducendo l'impatto ambientale e migliorando l'efficacia degli interventi".

 

Un ruolo chiave in questo processo è svolto dall'app iAgro, che permette di consultare in tempo reale mappe di vigorìa, dati climatici e informazioni agronomiche direttamente dal campo. Uno strumento che rende immediata l'applicazione pratica dei dati, favorendo decisioni più consapevoli e un uso mirato delle risorse.

 

Il vantaggio non è solo tecnico, ma anche gestionale: i dati raccolti diventano una memoria storica del vigneto, utile per confrontare le annate, interpretare le variazioni climatiche e pianificare strategie di lungo periodo.

 

L'importanza del dialogo tra viticoltori e tecnologia

Marina Tinacci Mannelli è convinta che l'agricoltura digitale rappresenti una delle grandi opportunità dei prossimi anni, ma solo se accompagnata da una relazione stretta tra chi produce e chi fornisce consulenza.

 

"Il valore aggiunto nasce dal dialogo. È fondamentale - spiega - che il vignaiolo esprima le sue esigenze e che i tecnici le comprendano, adattando la tecnologia alla realtà aziendale. Solo così si può creare una sinergia virtuosa".

 

Grazie ai dati di rilievo ottenuti dai droni e dalle analisi di Agrobit, a Mulini di Segalari la vendemmia segue una logica 'a macchia di leopardo'

Grazie ai dati di rilievo ottenuti dai droni e dalle analisi di Agrobit, a Mulini di Segalari la vendemmia segue una logica "a macchia di leopardo"

(Fonte foto: Agrobit)

 

I risultati e lo sguardo al futuro

Dal 2019, Mulini di Segalari ha visto migliorare in modo tangibile la consistenza qualitativa delle proprie produzioni, la gestione agronomica e la consapevolezza dei processi viticoli. Il prossimo obiettivo? Continuare a innovare.

 

"Mi piacerebbe molto studiare, con Agrobit, la presenza degli antociani nei grappoli tramite rilievi a bassa quota" racconta Marina. "Sarebbe un passo avanti importante per identificare le zone del vigneto con maggiore potenziale qualitativo".

 

Una tecnologia per chi punta alla qualità

Alla domanda su a chi consiglierebbe le soluzioni Agrobit, Marina risponde senza esitazione. "A tutti i viticoltori che puntano alla qualità. Le mappe di vigorìa - afferma - non sono strumenti complessi da gestire, ma offrono una visione scientifica e immediata del vigneto. Per un piccolo produttore come noi, sono state decisive per fare un salto di livello".

 

A Mulini di Segalari le rese variano dai 15mila litri nelle annate migliori agli 8mila-12mila nelle stagioni più difficili

A Mulini di Segalari le rese variano dai 15mila litri nelle annate migliori agli 8mila-12mila nelle stagioni più difficili

(Fonte foto: Agrobit)

 

Tradizione, scienza e passione

La storia di Mulini di Segalari è la dimostrazione concreta di come tradizione e innovazione possano convivere, generando valore, sostenibilità e qualità.

 

Grazie alla collaborazione con Agrobit, l'azienda di Marina ha trasformato il concetto di "viticoltura naturale" in un modello di viticoltura consapevole, dove la precisione tecnologica diventa il nuovo alleato della biodinamica.

 

"L'agricoltura digitale non è un'alternativa alla tradizione, ma un modo per comprenderla meglio, per navigare bene nella complessità e per valorizzare la terra e il lavoro che c'è dietro ogni bottiglia", conclude Marina Tinacci Mannelli.

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Agrobit - app iAgro

Agrobit - Digitizing Agriculture

La mission di Agrobit è democratizzare l'accesso alle tecnologie di agricoltura di precisione, aiutando agricoltori e tecnici nelle sfide quotidiane e supportando le aziende agricole verso una maggiore sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Attività realizzata nell'ambito del bando Tecnonidi Puglia - Iniziativa finanziata con risorse del FSR+ PR Puglia 2021-2027 - Asse prioritario I "Competitività e Innovazione".

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito di Agrobit

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