“Vineto è registrato sia su vite da vino, sia su vite da tavola ed è composto da bupirimate e da tebuconazolo e risulta inserito nei disciplinari di produzione integrata”.
Dal punto di vista tecnico, Vineto come si posiziona?
“Da diverse prove svolte, abbiamo visto che Vineto può essere posizionato sia in apertura dei programmi di difesa antioidica, sia durante la fase a cavallo della fioritura, di solito fra le più difficili per quanto riguarda l’oidio. Nelle prove è emersa una sostanziale equivalenza fra le performance di Vineto e quelle dei migliori standard di riferimento comunemente utilizzati”.
Circa il comportamento in vigna, Vineto quali caratteristiche possiede?
“Vineto presenta una spiccata resistenza al dilavamento ed appare dotato anche di azione di vapore, grazie alla quale il prodotto si ridistribuisce anche su quelle porzioni di vegetazione che non è stata raggiunta direttamente al momento del trattamento. Un aspetto che si esalta soprattutto nei trattamenti prossimi alla chiusura grappolo, ove altri prodotti non riescono a penetrare in profondità se non sono stati deposti con l’applicazione stessa”.
In termini di strategie di impiego, come si posiziona Vineto rispetto alle altre soluzioni antioidiche di Makhteshim Agan?
“In catalogo abbiamo per esempio Nimrod, a base del solo bupirimate, il quale si adatta molto bene alle applicazioni di apertura. Ovviamente, Vineto offre la duplice azione di bupirimate e di tebuconazolo e quindi va riservato per i momenti più difficili, sempre controllando i disciplinari regionali, onde evitare di sforare con il numero di applicazioni per sostanza attiva. Da non dimenticare in tal senso la presenza nel catalogo di Makhteshim anche di Opinion, a base di propiconazolo”.
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Fonte: Agronotizie