Si è tenuta il 24 gennaio scorso a Bergamo la giornata del mais 2011.
Fitto di interventi, il programma, predisposto dal Cra – Unità di ricerca per la maiscoltura e da Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, si è svolto presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della provincia Lombarda.
Presente tra gli altri Giulio De Capitani, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia che ha messo in campo quanto fatto a livello regionale lombardo in un comparto che vede la Lombardia, con 220mila ettari, la regione maidicola per eccellenza sul territorio nazionale.
Le azioni di sostegno al comparto, come sottolineato da De Capitani, sono partite dalla Pac dove, oltre ad aver garantito l'anticipo dei pagamenti, presto prenderà il via la Misura 214M sull'agricoltura conservativa che andrà ad affiancarsi alle già esistenti 121 per l'ammodernamento delle imprese e alla 214A per l'avvicendamento colturale.
La ricerca
Ma, anche per quel che riguarda la ricerca, il contributo della Direzione generale agricoltura non è mancato: 15 sono stati i progetti dedicati al mais e finanziati negli ultimi 8 anni. Inoltre, nel Piano regionale per la ricerca e sviluppo nel settore agricolo 2010, approvato su proposta proprio di De Capitani, sono previsti due nuovi progetti per il settore maidicolo.
Si tratta di due studi, rientranti nel comparto Grandi colture erbacee uno sullo 'Sviluppo delle filiere di produzione a valore aggiunto nel comparto del mais alimentare attraverso la costituzione di nuove varietà con superiori caratteristiche qualitative' e il secondo, sull'ottimizzazione della coltura di mais nella pianura Padana.
Il Piano rientra nel Programma triennale di ricerca 2010-2020 e, in esso, sono definiti gli investimenti complessivi da destinare alla ricerca nel primo settore, la compartecipazione della Regione Lombardia e gli obiettivi che i singoli progetti di ricerca dovranno realizzare.
Rimane alto l'interesse per il comparto maidicolo, come sottolinea Marina Montedoro, dirigente ministeriale del settore Ricerca e sperimentazione, anche a livello nazionale. “Nel 2010 il Mipaaf ha concluso la stesura del Piano nazionale cerealicolo e per il mais” spiega Montedoro, “stanziando 2,5 milioni di euro destinati a tre progetti”.
Il primo, con il quale si vuole monitorare la situazione qualitativa e igienico-sanitaria a livello nazionale è la Rete cereali di qualità; il secondo, coordinato dal Cra per la cerealicoltura di Roma, ha come obiettivo il monitoraggio della contaminazione da micotossine. Il terzo, a cui sovraintenderà il Cra per la cerealicoltura di Bergamo, si occuperà di coesistenza tra mais Ogm e convenzionale. Un argomento, questo, di grande attualità e su cui l'interesse è molto alto.
Mercati
Parlando poi, di mercato, sul fronte dei prezzi le ultime settimane hanno acceso buone speranze. Le cifre per il nuovo raccolto si attestano a quota 210-215 euro franco partenza dal Veneto. Per quanto riguarda il mercato nazionale, la settimana appena conclusa, è iniziata con 335 euro/t partenza Veneto ed è finita con uno scarto negativo di 3-4 euro, cioè poco sopra i 330 euro/t.
Sul fronte estero, le carenze sul mercato Usa continuano a tenere il mercato in tensione, accresciuta dal provvedimento degli Usa di estendere l’utilizzo dell’etanolo ottenuto dal mais (al 15% miscelato con benzina) anche alle automobili costruite dopo il 2001, mentre fino ad ora era consentito solo per le auto costruite dopo il 2007.