Nelle prove di campo organizzate da Syngenta a Montalto Pavese i prodotti in prova sono stati letteralmente messi alla frusta. Una prova, per così dire, da sport estremo, ove alle differenti tesi è stato tirato letteralmente il collo, specialmente considerando che l'annata si era già mostrata avversa quanto a oidio in prossimità della fioritura.
Sette tesi più il non trattato sono state quindi confrontate fra loro e nel rilievo del 20 di luglio mostravano differenze consistenti a seconda dei protocolli seguiti.
Dati alla mano, le differenze si vedono
Tendenzialmente i vecchi leoni, ovvero i triazoli, hanno tenuto dignitosamente. In una stagione molto difficile per l'oidio poter contare su una certa curatività ha dato loro la possibilità di tenere fronte all'invasione di spore e miceli che hanno devastato invece i non trattati.
Per le medesime ragioni anche le miscele di strobilurine e triazoli hanno dato risultati sufficienti.
Male invece gli standard di riferimento a una sola sostanza attiva con caratteristiche da preventivo puro: il programma seguito in campo ha generato delle condizioni per le quali questa tipologia di prodotti ha mostrato ovviamente dei forti limiti quanto a efficacia.
Ottimi invece i risultati offerti da Cidely di Syngenta, formulato come emulsione acqua/olio a base di ciflufenamid in ragione di 51,3 grammi per litro. Non a caso Cidely, sebbene sia preferibile applicarlo sempre con criterio preventivo, mostra una certa qual curatività nelle primissime fasi dello sviluppo del patogeno. Una caratteristica di cui, come si è visto a Montalto Pavese, è bene però non abusare.
Rasentano la perfezione invece i risultati offerti da Dinaly, il nuovo formulato antioidico registrato quest'anno da Syngenta. Concentrato disperdibile composto da ciflufenamid (30 g/L) e difenoconazolo (60 g/L) Dinaly ha potuto infatti offrire livelli di protezione di assoluta soddisfazione, creando un gap fra sé e gli altri prodotti in prova soprattutto nelle fasi cruciali per l'oidio, ovvero nel mese di giugno.
Inoltre, la sua efficacia anche su Black-Rot ne rende l'impiego ancor più appetibile nelle aree del Nord Est Italia, le più soggette a questa patologia.
Le parcelle non trattate (var. Chardonnay) hanno mostrato danni da oidio totalizzanti
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Fonte: Syngenta Crop Protection