Regione Puglia segnala di aver chiesto al Ministero delle Politiche Agricole di integrare coi territori vitati di ben 72 comuni l'elenco delle aree vitate regionali dove sarà possibile produrre uva da vino comune in deroga alla resa massima per ettaro prevista dal nuovo articolo 8 della Legge 12 dicembre 2016, numero 238 (meglio noto come Testo Unico della Vigna e del Vino), come modificato dal Decreto Rilancio, che ha portato la resa massima da 50 a 30 tonnellate ettaro.

Il regime di deroghe a questo più severo limite, pure previsto dall'articolo 8 del Testo Unico della Vigna e del Vino, come si ricorderà, è stato normato dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 23 dicembre scorso, che sancisce le deroghe su base comunale al superamento della resa massima di uva ad ettaro nelle unità vitate iscritte a schedario per la produzione di vini non Dop e non Igp (vini comuni), in non oltre 40 tonnellate ad ettaro: le deroghe su questi territori vanno in vigore con la vendemmia 2022-2023.

Ma proprio nel Decreto del dicembre scorso era stata lasciata la possibilità alle regioni di presentare - entro il 31 gennaio 2022 - un elenco ulteriore di aree sulla base del requisito "che almeno il 25% dei produttori, che insistono nel Comune per il quale si chiede l'iscrizione, abbia registrato una resa produttiva superiore alle 30 tonnellate per ettaro, in almeno un'annualità tra il 2015 e il 2019".

Secondo una nota di Regione Puglia è stata inviata al Mipaaf la richiesta della Regione Puglia per integrare l'elenco dei comuni pugliesi aventi diritto alla deroga al divieto di superamento della soglia di resa di uva ad ettaro per le superfici vitate iscritte nello schedario per la produzione dei vini comuni.

"In Puglia la produzione dei vini comuni e varietali rappresenta circa il 40% del vino complessivamente prodotto in ogni vendemmia. A seguito delle opportune verifiche fatte dai nostri uffici regionali - commenta l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia - e accogliendo le istanze dei produttori vinicoli, mediante le associazioni di categoria, abbiamo chiesto di poter beneficiare, per la campagna vendemmiale 2022-2023, del superamento della resa massima di uva ad ettaro fissata in 30 tonnellate e, comunque, in deroga, non oltre le 40 tonnellate ad ettaro".

"Come inserito nella Norma, è accertato che la Puglia registra la presenza di almeno il 25% dei produttori operanti nei comuni segnalati che hanno avuto una resa produttiva superiore ai limiti determinati in almeno un'annualità tra il 2015 e il 2019" sottolinea l'assessore pugliese.

"Questa opportunità è stata introdotta dal Decreto Ministeriale dello scorso dicembre 2021 - ricorda Pentassuglia - mediante la quale i produttori di uva da vino da tavola, specialmente i piccoli e medi viticoltori, potranno coprire i costi di produzione sempre più onerosi per le nostre imprese. Rispettando i tempi previsti dal provvedimento ministeriale, abbiamo infatti chiesto di integrare con ulteriori 72 comuni, per un totale di 85, l'elenco degli areali pugliesi che possono beneficiare della deroga".