Può una piattaforma digitale raccontare l’identità di un prodotto all’insegna della trasparenza, della sostenibilità e del rispetto di tutti gli operatori di filiera, dal produttore al consumatore finale?
La risposta è sì. Ma non solo, perché esiste già e si chiama Sos QualiTec, una piattaforma che verifica la conformità delle uve dei viticoltori in maniera automatizzata.
Grazie all’inserimento su Sos QualiTec dei trattamenti fitosanitari eseguiti dal viticoltore, si riesce a verificare che ogni trattamento effettuato, dall’inizio della stagione fino alla raccolta, sia stato fatto in conformità con quanto previsto dalle etichette. Attraverso questa verifica, si raccolgono una serie di dati certi sul prodotto a garanzia della tracciabilità di filiera e del rispetto della normativa.
Sos QualiTec, come è nato
Finanziato nell’ambito del Psr Emilia Romagna 2014-2020, la piattaforma nasce da una partnership, fondamentale per mettere in campo il proprio know-how.
Così si sono uniti Image Line - l'azienda hi-tech faentina specializzata in servizi per l'agricoltura e che pubblica AgroNotizie, Colli Romagnoli - la società cooperativa agricola con sede a Imola che conta duemila soci produttori che conducono oltre tremila ettari di vigneto dalla provincia di Rimini alla provincia di Bologna, e Terre Cevico - il gruppo cooperativo con sede a Lugo che conta quasi 5mila soci viticoltori in tutta la Romagna, con proprie cantine in Veneto e Friuli e con partnership in Toscana, Umbria, Puglia e Sicilia.
L’ideazione di questa piattaforma è nata da una necessità. “Quella di verificare, in maniera veloce e sicura, il registro dei trattamenti dei soci che ci conferiscono le uve” afferma Daniele Rossi, responsabile agronomico delle Cantine di Colli Romagnoli.
“Ma anche di avere un quadro di insieme dei principi attivi utilizzati per rispettare le esigenze di alcuni mercati di riferimento che, a volte, possono necessitare di partite prive di certi residui”.
Infatti il sistema permette di raggruppare i produttori non solo per vitigno, per epoca di raccolta o per le caratteristiche che deve avere il vino, ma anche per quello che è stato fatto in campo. Se un paese importatore mostra una certa sensibilità all’uso di una determinata molecola usata per la difesa, la piattaforma sarà in grado di escludere la partita che ha ricevuto quel trattamento da quel mercato specifico. Una pratica che, fino a poco tempo fa, sembrava inimmaginabile, mentre oggi si riesce a fare e soprattutto si può pianificare prima del conferimento delle uve.
L'importanza dei dati
Le tre realtà si sono quindi confrontate e si è costruito, passo passo, un supporto informatico che, adattato alle esigenze di Daniele Rossi e dell’ufficio agronomico, lavorasse tramite una banca dati aggiornata in tempo reale, in grado di rispondere in modo rapido ed efficace a tutte queste necessità.
Oltre alla funzionalità del controllo dei trattamenti si aggiungerà, nel 2021, la geolocalizzazione dei sopralluoghi tecnici.
"Questa opzione risolve il problema del campionamento delle uve perché permette al personale, che non sempre conosce i vigneti, di raggiungerli senza errori" precisa Daniele.
Sarà così possibile consultare i dati agronomici raccolti durante i sopralluoghi dell’intera stagione vegeto-produttiva e le analisi delle curve di maturazione, integrandoli con i dati climatici.
I dati climatici rappresentano un ulteriore "tassello" che consentirà di prevedere la maturazione delle uve grazie alla previsione dei parametri chimici o fisici.
Sulla base dell’andamento storico e dei dati climatici si punterà a stimare l’epoca di raccolta e, di conseguenza, ottimizzare le attività in cantina. Il modello, che verrà elaborato grazie al supporto tecnico-scientifico di Stefano Poni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, faciliterà la programmazione dei conferimenti dei soci in areali differenti, permettendo una semplificazione nella gestione delle partite di uve e una maggiore precisione nella definizione delle date di apertura degli stabilimenti.
Il tutto con l'obiettivo di creare vere e proprie mappe di maturazione a seconda del territorio e dell’annata.
Infine, i dati affinché siano efficienti devono essere comunicati. Per questo si creerà un sistema di comunicazione tra aziende agricole, ufficio agronomico, cantine e tutti gli altri operatori della filiera.
"Il risultato sarà quello di avere una piattaforma con diversi dati a portata di mano ma in un unico archivio" sottolinea il responsabile.
Una volta illustrato Sos QualiTec e tutti i suoi punti di forza, i soci hanno reagito con molta curiosità e anche gli addetti ne sono rimasti colpiti.
"Ad agosto ho calendarizzato una mezza giornata per formare i vari addetti degli stabilimenti e dopo due ore il lavoro era già chiaro - precisa Rossi -. Un segnale che mi ha fatto ricredere sul pensiero che agricoltura e informatica fossero più lontane. La piattaforma è molto intuitiva e ci aspettiamo che, vista l’importanza dei dati, l’utilizzo sia sempre più utile grazie allo studio delle criticità e alla lettura dei dati storici. L'obiettivo è migliorare e pianificare il lavoro finale".
Vendemmia 2020, cosa è cambiato e cosa cambierà
E con l'utilizzo di Sos QualiTec si è entrati nel vivo della vendemmia 2020.
"Abbiamo iniziato ad utilizzare Sos QualiTec poco prima della vendemmia. Questo è stato possibile grazie a Ivano e agli informatici di Image Line che hanno sempre percepito al volo le richieste di modifica e le piccole criticità portandoci ad avere, a luglio, una piattaforma completamente utilizzabile" prosegue Rossi.
"La differenza sostanziale tra la vendemmia 2019 e quella 2020 è che abbiamo avuto la certezza immediata della conformità delle uve che sono entrate in cantina e del rispetto dei tempi di carenza".
E per il futuro, oltre alla replicabilità della piattaforma anche per altre realtà, la parola chiave è sostenibilità.
"Colli Romagnoli e Terre Cevico, il nostro gruppo di riferimento all’interno del progetto, sono alla costante ricerca di innovazione tecnologica con il fine della sostenibilità a 360 gradi: ambientale, economica e sociale - conclude Daniele Rossi -. Non è più solo l’esigenza iniziale che riguardava i trattamenti ma un'innovazione del servizio agronomico che forniamo ai nostri soci. Diverso, più mirato e innovativo".