Si è svolta il 10 giugno, presso la sede di Unacoma a Roma, la quinta Assemblea generale di Widen, il network europeo di distillerie vitivinicole, creato e gestito in outsourcing da Bertagni Consulting srl.
L’Assemblea ha registrato l’entrata nel network della francese Undv, Union nationale des distilleries vinicoles e della portoghese And, Associação nacional de destiladores, portando l’attuale copertura del network intorno al 65% della produzione continentale di alcol vitivinicolo per usi fuel e industriali, di acquaviti di vino e di alcol neutro d’origine vinica per la liquoristica.
Costante è il dialogo del network – in rappresentanza di distillerie di sei diversi paesi comunitari - con i vertici della Commissione europea, sia attraverso incontri diretti che mediante partecipazioni al Comitato Vino della Dg Agricoltura.
In vista dello stato dell’arte sull’applicazione a quattro anni dal varo della riforma del sistema vitivinicolo, che la Commissione e gli Stati europei faranno nel 2012, Widen ha portato all’attenzione dell’Esecutivo comunitario, che ne ha preso atto in maniera ufficiale, alcuni dei temi cari al settore quali: l’opportunità di innalzare il tetto delle distillazioni dei sottoprodotti dal 10% attuale al 12%, la necessità di monitorare e controllare al meglio le pratiche alternative alla distillazione di fecce e vinacce, e quella di mantenere gli aiuti previsti per le prestazioni viniche – 110 euro per un ettanidro di distillazione di alcol da vinacce e 50 per quello da fecce - per garantirne la competitività negli usi industriali e fuel.
Si spera, inoltre, che gli Stati membri non abbassino gli stanziamenti destinati al sostegno delle distillazioni dei sottoprodotti e che le distillerie stesse sappiano far valere i propri plus competitivi nell’approvvigionarsi di materie prime, non inducendo i governi a ridurre gli stanziamenti per la trasformazione in alcol dei sottoprodotti che erano stati concessi in chiusura di negoziazione della riforma nel 2008 per l’indubbia valenza ambientale delle industrie del settore.
Grande attenzione è stata riservata in corso d’Assemblea agli usi fuel dell’alcol al quale – in una lettera a Widen - la Dg Energia della Commissione europea ha riconosciuto un valore doppio in termini di risparmio di emissioni nocive in atmosfera. Questo garantisce un futuro agli usi di alcol grezzo vitivinicolo come biocarburante soprattutto in Paesi nei quali è stata creata una filiera virtuosa, come in Francia, dove il Consorzio nazionale biocarburanti (Bs) è stato riconosciuto come sistema volontario modello dal Comitato Biofuels di Bruxelles.
Si è poi discusso di mercati internazionali, della crescente importanza dell’Est Europa e della Russia in particolare, della necessità di evitare che l’applicazione del Regolamento 110-2008 anziché l’auspicata omogeneità di comportamenti generi distorsioni competitive.
Alcuni passaggi del regolamento risultano essere nebulosi, quali ad esempio il divieto di aromatizzare le acquaviti fatti salvi i “metodi di produzione tradizionali” di cui non si definiscono i contorni.
Per quanto riguarda la differenziazione degli aiuti all’alcol uso bocca, Widen ritiene che il loro azzeramento nel 2012 possa portare ad una effettiva attivazione del libero mercato, su un piano di uguaglianza competitiva.
Un aggiornamento sulle pratiche Reach, coordinate da Widen per conto dei propri associati e il rinnovo dell’invito alla Commissione a procedere al necessario inasprimento dei dazi sull’import cinese di acido tartarico, ma senza lasciare aperte le porte come successo ultimamente a triangolazioni sul dazio più basso da parte dei produttori cinesi, hanno chiuso i lavori assembleari.
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Fonte: Bertagni Consulting srl