Occorrono tre "esse" per descrivere Fisssa, la Federazione italiana delle società di servizi di sperimentazione in agricoltura. Tre esse che raccolgono, sotto un unico tetto, le società dei servizi riconosciute per la conduzione delle sperimentazioni ufficiali finalizzate alla registrazione e commercializzazione degli agrofarmaci e dei biostimolanti.

"La federazione, che rappresenta i Centri di saggio riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole - spiega il presidente di Fisssa, Stefano Bergaglio - ha lo scopo di far conoscere e tutelare il ruolo e l'importanza della categoria, sottolineando quanto essa sia fondamentale per le società che producono, registrano e commercializzano agrofarmaci e biostimolanti". Un'attività a tutela delle stesse società produttrici e della sicurezza delle produzioni agricole e quindi del consumatore finale.

Inoltre la federazione si pone l'obiettivo di rappresentare la categoria delle imprese associate nelle sedi istituzionali, nazionali e sovranazionali per fornire supporto a problematiche comuni e nominare propri rappresentati ove ammesso e si impegna a realizzare corsi di formazione interni specifici per il personale dei centri di saggio associati, al fine di garantire un aggiornamento professionale costante.

Essendo l'unica federazione nazionale di categoria in rappresentanza dei centri di saggio, qual è il ruolo dei centri di saggio?
"I centri di saggio sono società certificate dal ministero dell'Agricoltura e dal ministero della Salute, autorizzate a svolgere studi e prove sperimentali ufficiali per conto di aziende private multinazionali e non, per la registrazione e l'immissione in commercio dei loro prodotti fitosanitari chimici e biologici e biostimolanti - prosegue il presidente -. Il ruolo è molto delicato in quanto la sperimentazione e gli studi da noi eseguiti vanno a determinare le etichette di uso dei futuri prodotti da usare in agricoltura, quindi la nostra responsabilità nei confronti delle società produttrici e della sicurezza alimentare è notevole".

Stefano Bergaglio, presidente Fisssa
Stefano Bergaglio, il presidente di Fisssa
(Fonte: Stefano Bergaglio)


Dal 2016 ad oggi, la rinascita

Nel 2016 si era arrivati al quasi scioglimento della federazione a causa della "poca attività della federazione. In quel periodo c'era poca collaborazione dei soci, pertanto non si riteneva così importante avere una federazione di categoria".

Ma è stato proprio in occasione dell'assemblea di Fisssa del 9 marzo 2016, con ordine del giorno ‘Scioglimento della federazione', che Stefano Bergaglio è salito al vertice.
"Nel giro di tavolo ero fermamente contrario allo scioglimento per diverse ragioni. Innanzi tutto era l'unica federazione dei centri di saggio nazionale, già costituita. Una storia di oltre quindici anni di intenso lavoro dei predecessori, da preservare e rispettare. E ovviamente l'importanza di avere una federazione che possa tutelare e rappresentare i centri di saggio italiani in maniera istituzionale. Sono così stato incaricato all'unanimità come nuovo presidente. Un incarico che ho accettato con entusiasmo per le nuove sfide che avevo in mente" sottolinea Bergaglio.

"Avevo la sensazione che il ruolo del centro di saggio non fosse più solo una società a servizio dell'agrochimica, ma che poteva iniziare ad avere voce in capitolo, perché i centri di saggio avevano una esperienza di campo importante, mentre le società tendevano ad abbandonare il campo a scapito della tecnologia".

I fatti hanno dato ragione a Bergaglio. Dopo cinque anni, infatti, in tutti i tavoli di lavoro per lo sviluppo dei mezzi tecnici dell'agricoltura, Fisssa è chiamata a dare il proprio contributo anzi, a portare la voce del campo.

"Sono rimasti ormai pochi i tecnici che si sporcano le scarpe di terra, mentre il lavoro del tecnico sperimentatore del centro di saggio è 365 giorni in campo. Pertanto abbiamo maturato una visione e una conoscenza sull'uso di agrofarmaci chimici e bio, di fertilizzanti e biostimolanti e anche di sementi maturata sul campo. Il nostro ufficio che difendiamo. Oltre la nostra natura di campo - conclude Stefano Bergaglio - siamo anche moderni ed evoluti tecnologicamente. Il nostro lavoro è anche direzionato al fatto di comunicare questi principi e questa nostra conoscenza, per cui ne approfitto per ringraziare AgroNotizie, che ci ha concesso questo spazio e che crede fortemente nel ruolo e nello sviluppo dei centri di saggio".

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