L'aumento dei costi di energia, materie prime e semilavorati, sta colpendo praticamente tutti i settori economici, oltre ad avere ripercussioni anche sulla vita di tutti i giorni e sulle tasche delle singole persone.

 

Aumenti che sono iniziati già prima del 24 febbraio 2022, data dell'inizio dell'invasione russa in Ucraina, ma che la guerra ha indubbiamente inasprito.

 

E l'agricoltura è senz'altro uno dei comparti dove questi aumenti hanno avuto un effetto immediato, a partire dai rincari dei costi dei carburanti, a quelli dei concimi, strettamente dipendenti dal gas e dalle miniere russe, oltre che dai trasporti marittimi.

 

Così l'aumento dei prezzi è diventato in questi ultimi mesi diffuso in ogni settore produttivo e sta interessando anche la vitivinicoltura, tra l'altro colpita anche dal blocco o comunque dalle restrizioni delle esportazioni verso la Russia, che rappresenta un mercato emergente del vino italiano.

 

Il punto sulla situazione è stato fatto da Coldiretti che ha analizzato gli aumenti dei costi di produzione che stanno interessando le aziende vitivinicole italiane.

 

In generale, secondo l'analisi di Coldiretti, l'aumento medio è attualmente di circa il 35% alla produzione rispetto allo scorso anno.

 

Andando nel dettaglio dei beni e dei materiali di consumo, le bottiglie di vetro costano oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, i tappi in sughero oltre il 20% in più e quelli in altri materiali anche fino al 40% in più e le gabbiette per i tappi degli spumanti hanno visto aumenti dell'ordine del 20%.

 

Pesanti anche i rincari per i prodotti in carta e simili, con le etichette aumentate del 35% e i cartoni di imballaggio fino al 45%.

 

Anche i costi della logistica pesano, con il trasporto su gomma aumentato del 25% e le spedizioni marittime addirittura dal 400% al 1000%.

 

E i rincari si fanno sentire anche sui macchinari, specialmente quelli in acciaio per i quali, secondo Coldiretti, è difficile avere anche preventivi certi.

 

Una incertezza che continua a gravare su tutto, dal momento che non è detto che i prezzi non salgano ancora, rendendo difficile tutta la pianificazione economica aziendale.