Formulato come emulsione olio/acqua, Orius P contiene tebuconazolo e procloraz in ragione rispettivamente di 133 e 267 grammi per litro. Registrato a ottobre 2014 è quindi alla sua prima stagione agraria, sebbene l'efficacia dei suoi due componenti sia ormai nota e consolidata. Uno dei suoi punti di forza è rappresentato proprio dal fatto di essere una miscela pronta, dal momento che sul mercato esistono formulati contenenti i singoli principi attivi, obbligando a miscele estemporanee in campo.
All'azione sistemica di tebuconazolo si abbina quella per contatto e traslaminare di procloraz, offrendo in un unico prodotto sia l'azione preventiva sia quella curativa. L'azione sinergica delle due sostanze attive, oltre a garantire i massimi livelli di controllo su Fusarium, consente anche il controllo di un ampio spettro patogeni della parte aerea dei cereali coltivati sul territorio italiano. Orius P è infatti caratterizzato da un'ampia flessibilità d'impiego e risulta incluso nel disciplinare nazionale con due applicazioni l'anno.
Le patologie controllate sono per il frumento Septoria, Pseudocercosporella herpotrichoides, Ophiobulus graminis, Oidio (Erisyphe graminis), Ruggini (Puccinia spp.), e Fusarium spp.
Su orzo, segale e avena il controllo si esplica su Pseudocercosporella herpotrichoides, Ophiobulus graminis, Oidio, Ruggini, Elmintosoriosi (Pyrenophora teres e altri agenti) e Rhynchodporium secalis, mentre su triticale protegge la coltura da Septoria, Oidio e Ruggini.
Modalità di impiego
Le applicazioni con Orius P vanno eseguite alla dose di 1,7 litri per ettaro su frumento, 1,5 su triticale e 1,2 su orzo segale e avena, posizionando i trattamenti fra inizio levata e fine fioritura, a seconda del tipo di malattia si debba fronteggiare. I volumi di acqua sono compresi fra 300 e 400 litri per ettaro. Orius P è miscibile con i più comuni diserbanti e offre un'elevata resistenza al dilavamento in caso di piogge.Aspetti regolatori
Orius P è registrato su frumento tenero e duro, orzo, segale, triticale e avena, colture sulle quali mostra un intervallo di sicurezza pari a 28 giorni. La sua situazione regolatoria appare stabile per i prossimi dieci anni, essendo stato registrato secondo l’iter previsto dal nuovo regolamento CLP.© AgroNotizie - riproduzione riservata