Agroalimentare, l'Outlook Ue 2024-2035
Il settore agricolo è in evoluzione, continuerà il proprio percorso di transizione ecologica e sarà ancora più sostenibile sul piano ambientale. Focus sulle proiezioni per macrosettori
Il settore agricolo è in evoluzione, continuerà il proprio percorso di transizione ecologica e sarà ancora più sostenibile sul piano ambientale. Focus sulle proiezioni per macrosettori
FONTE DATI: Ismea Mercati
Fungicida ad azione di contatto per vite, drupacee, fragola, orticole, riso, frutta a guscio, avocado, mango, papaia, melograno, fico e erbe fresche. Meccanismo d’azione gruppo BM01 (FRAC)
Erbicida per il controllo delle graminacee annuali e delle erbe infestanti a foglia larga. Meccanismo d'azione gruppo K1 (HRAC).
Ferro chelato altamente biodisponibile per le piante. Previene e corregge le clorosi ferriche
Concime fogliare idrosolubile che apporta alle colture azoto in diverse forme, fosforo, potassio, calcio e microelementi sinergici
Prodotto | Tipologia | Descrizione |
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Vitis vinifera
La vite è una pianta antichissima che da milioni di anni è presente nelle zone temperate del pianeta; solo da qualche migliaio di anni però si è cominciato a produrre vino. Alla fine del 1800 ha cominciato a differenziarsi la coltivazione tra prodotto destinato alla produzione di vino e quello per il consumo fresco. Il frutto della vite è molto ricco di zucchero, soprattutto fruttosio e glucosio. Meno ricco di acqua rispetto ad altri frutti, ha però un effetto diuretico, dovuto al contenuto di potassio. Ha anche proprietà lassative, dovute all'azione di buccia e semi. La vite fa parte dell’ordine delle Rhamnales, famiglia delle Vitaceae o Ampelidaceae, sottofamiglia delle Ampelideae e genere Viti. Per l’interesse commerciale prendiamo in considerazione le specie americane (Vitis riparia, Vitis rupestris e Vitis berlandieri) ed europee (Vitis vinifera). Le viti che noi normalmente coltiviamo appartengono alla Vitis vinifera sativa. Il frutto della vite è una bacca (acino), costituito da un epicarpo o buccia, dal mesocarpo o polpa (tessuto molle e succoso) e dall'endocarpo (tessuto membranoso in cui sono contenuti i semi o vinaccioli). Gli acini sono posti sui pedicelli che formano, con le ramificazioni del grappolo, il raspo. La forma, la dimensione, il colore e il sapore variano a seconda della varietà. I cirri o viticci (erbacei durante l'estate, lignificano con la fine del ciclo vegetativo) sono organi di sostegno volubili. L’impianto dove vengono coltivate la vite si chiama vigneto o vitigno. La vite può essere coltivata per la produzione di uva da vino, di uva da tavola o da mensa, di uva da essicazione e di uva da conserve alimentari. L’uva da tavola può avere varietà con semi e senza semi o apirene. Fra le varietà più diffuse Italia, Victoria, Matilde, Michele Palieri, Zibibbo, Crimson Seedless. La scienza che studia il vino si chiama enologia. Possiamo avere uva con acini di colore bianco o giallo e rosso. I vini che vengono prodotti da questi acini possono essere bianchi, rossi o rosati. Menzione a parte meritano i vini passiti per la metodologia di produzione. Fra le varietà più diffuse Falanghina, Fiano, Greco di Tufo, Verdicchio, Aglianico, Primitivo, Nero d’Avola, Chardonnay, Pinot, Sauvigon, Cabernet Sauvigon, Merlot, Brunello, Sangiovese, Trebbiano, Montepulciano.
FONTE DATI: QdC® - Quaderno di Campagna®
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