Cereali, deficit commerciale in profondo rosso
Continua a crescere il valore dell'import nonostante la forte riduzione dell'import di cereali in granella. Non si ferma la diminuzione dell'export di pasta
Continua a crescere il valore dell'import nonostante la forte riduzione dell'import di cereali in granella. Non si ferma la diminuzione dell'export di pasta
Il deficit della bilancia commerciale cerealicola sfiora 1,5 miliardi di euro. Fra le cause l'aumento del valore dell'import e le difficoltà dell'export, in particolare il calo delle vendite di pasta all'estero
La domanda di pasta secca è raddoppiata in dieci anni, ma la scarsità di grano duro sui mercati esteri potrebbe a lungo andare rilanciare gli investimenti in Italia, già a cominciare dalla campagna 2021-2022
La bilancia cerealicola torna ai livelli prepandemia dopo un ottimo 2020 chiuso con un deficit molto minore. Nonostante i cali quantitativi, è l'aumento dei prezzi a tener banco. All'export mancano 158 milioni di euro di vendita di pasta rispetto al boom dell'anno scorso
Secondo i dati Anacer, il brusco aumento dei prezzi più che compensa il calo quantitativo dell'import, mentre non lo fa con l'export. Cala in generale l'interscambio. Scendono le vendite all'estero di pasta e prodotti trasformati, che nel 2020 avevano però visto un boom
Dopo la forte riduzione del disavanzo nel 2020 per la filiera cerealicola, complice il boom dell'export 2020 di pasta e prodotti trasformati, la "normalizzazione" dei dati ha riportato a crescere il deficit della bilancia commerciale di filiera
L'import, nonostante i quantitativi in calo, cresce in valore, mentre l'export arretra sia in quantità che in valore, facendo così crescere il deficit della bilancia commerciale cerealicola. Fra le cause il calo dei consumi di pasta e prodotti trasformati dopo il boom del 2020
Superfici, rese e produzione sono previste in crescita per il 2021. La pasta, dopo il boom del 2020 dato dalla pandemia, tornerà sui livelli di consumi del 2019. Sempre più attenzione a origine e qualità della materia prima
Calano sia importazioni che esportazioni, anche gli arrivi dall'estero sono più significativi. Deficit comunque in calo di 30 milioni di euro su base mensile rispetto al gennaio 2020
La forte crescita delle vendite all'estero di pasta contribuisce a ridurre il deficit della bilancia commerciale 2020 di oltre 270 milioni, nonostante il disavanzo rimanga ancora corposo: oltre 1,8 miliardi di euro
Oltre 320 milioni in meno di passivo negli ultimi dati presentati da Anacer. Bene l'export di pasta, cereali in granella e mangimi. Continua la crescita dell'import di grano, mentre si consolida il crollo delle importazioni di mais
Il risultato è frutto del lavoro di ricerca - pubblicato su Foods - dell'Istituto di scienza delle produzioni alimentari di Bari, che ha impiegato la spettroscopia nel vicino infrarosso a trasformata di Fourier, accoppiato ad analisi statistica multivariata
I dati Anacer fotografano l'ottimo stato di salute per la pasta italiana, che nei primi dieci mesi del 2020 ha accresciuto le vendite all'estero del 15% rispetto al 2019. In totale quasi 300 milioni in più di introiti per l'export cerealicolo italiano. Cresce l'import di grano duro
Oltre 220 milioni di euro di minore deficit grazie al forte trend positivo dell'export. La pasta continua nel suo trend di crescita, mentre sull'import cala fortemente il mais
Nuove analisi de Il Salvagente confermano che la pasta italiana è sicura dal punto di vista residuale. Peccato il messaggio fornito ai lettori sia il contrario di quello che avrebbe dovuto essere