Il crollo dei prezzi del grano duro in Italia, provocato dall'arrivo inatteso di una importante quantità di materia prima proveniente dalla Turchia, ha un risvolto politico parlamentare importante.

 

Infatti, il 12 settembre 2023 il senatore Adriano Paroli, del Gruppo Forza Italia - Berlusconi Presidente - Partito popolare europeo, ha presentato una interrogazione parlamentare ai ministri dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, con l'atto di sindacato ispettivo n. 3-00666 con carattere d'urgenza, la cui versione integrale è consultabile sul sito web del Senato della Repubblica.

 

Il senatore Paroli, dopo un'attenta e circostanziata ricostruzione delle modalità di arrivo in Italia di grano proveniente dalla Turchia pone ai ministri interpellati ben cinque quesiti.

 

Intanto intende sapere "quali urgenti iniziative i ministri in indirizzo intendano assumere per tutelare l'economia nazionale e la competitività dei cerealicoltori italiani".

 

Inoltre, Paroli, che sostiene che siano state violate le norme dell'Unione doganale sottoscritte dalla Turchia con l'Unione europea, così sollecita i ministri: "se non ritengano di richiedere urgentemente un'indagine anti dumping alla Commissione europea per verificare se i prezzi e i volumi di grano duro importati dalla Turchia siano in contrasto con le regole dell'unione doganale."

 

Questo perché, come già appurato da AgroNotizie esiste uno "scostamento di circa 80 euro" in negativo tra i prezzi praticati dalla Turchia all'Italia e quelli che avrebbero dovuto applicarsi, sulla base delle norme doganali vigenti e dei prezzi imposti all'ingrosso dalle stesse autorità turche, anomalia che, secondo Paroli "solo un'indagine approfondita della Commissione europea potrebbe confermare".

 

Un'ipotesi che, nel caso trovasse conferma "denoterebbe una concorrenza sleale tesa a destabilizzare il mercato italiano, anche per ragioni legate al conflitto russo-ucraino e all'embargo." Anche questa circostanza era stata oggetto di analisi da parte di AgroNotizie nello stesso articolo sopra citato. Inoltre Paroli azzarda: "Si presume che tale divario possa crescere ulteriormente con gli arrivi già previsti a settembre".

 

Non contento, Paroli chiede ancora ai ministri "se non ritengano di richiedere alla Commissione europea una diversa regolamentazione dei dazi verso la Turchia e verificare se gli sbarchi di grano nel periodo luglio-agosto in Puglia siano stati assoggettati alle previste prescrizioni sui dazi".

 

E sulla base anche degli interrogativi sollevati da Cia Puglia in questi giorni Paroli chiede "se la Turchia non si presti a triangolazioni di grano russo, al fine di eludere i dazi e l'embargo e destabilizzare il nostro mercato".

 

Infine una domanda precisa al ministro dell'Agricoltura: "se non ritenga di avviare subito l'istituzione della Commissione unica nazionale effettiva, l'istituzione del registro telematico dei cereali, e implementare un sistema di tracciabilità basato su tecnologie blockchain".

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