Insieme al rame, lo zolfo è un protagonista storico della protezione delle piante coltivate da malattie fungine, tra le quali in particolare tutte le forme di oidio o mal bianco (con diversi agenti causali a seconda delle colture interessate), ma non solo. Lo zolfo mostra inoltre una discreta azione di controllo nei confronti degli acari e repellente nei confronti degli insetti.

 

Zolfo: caratteristiche della sostanza attiva

L'azione di controllo esercitata dallo zolfo sui funghi si esplica nel momento in cui esso, allo stato di vapore, penetra all'interno delle cellule del patogeno e qui interferisce con gli equilibri ossido-riduttivi, con formazione di acido solfidrico e chelati di metalli pesanti, denaturazione delle proteine, disidratazione della cellula, danni alle pareti. 
In fitoiatria si impiegano zolfi per polverizzazione (greggi, sublimati o raffinati, ventilati, attivati) e zolfi bagnabili (comuni, micronizzati, colloidali, bentonitici). In tutti i casi, perché il prodotto possa agire è necessario che si compia il processo di sublimazione, ovvero il passaggio allo stato gassoso, il cui verificarsi è legato alla temperatura (il cambiamento di stato avviene dai 10°C in su, con maggiore intensità al crescere della temperatura), all'umidità relativa (con un rapporto di proporzionalità inversa, ovvero con rallentamento del processo all'aumentare del tasso di umidità dell'aria) e alle dimensioni delle particelle solide (la sublimazione inizia prima per le particelle più fini). In merito alla temperatura va segnalato che al di sopra dei 30°C la sublimazione può essere troppo veloce e determinare fenomeno di fitotossicità, per cui durante la stagione calda si consiglia di effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata.
Lo zolfo deve essere usato principalmente in via preventiva, anche se in alcuni casi è possibile un'azione limitata su funghi sporulanti. 

 

Tiolene: l'importanza della formulazione

Tiolene è il fungicida Chimiberg a base di zolfo in formulazione flowable (sospensione concentrata) contenente particelle finemente micronizzate disperse in acqua (non contiene solventi). Presenta un'ottimale grado di distribuzione sulla vegetazione trattata. Attivo su tutte le forme di oidio con meccanismo aspecifico, Tiolene garantisce una copertura uniforme della vegetazione grazie alla distribuzione equilibrata delle dimensioni delle particelle, ed elevata adesività, con conseguente resistenza al dilavamento e persistenza nel tempo.
Tiolene è autorizzato all'uso in agricoltura biologica.

 

L'estensione di etichetta: Tiolene per il controllo del brusone su riso

Già autorizzato per il controllo di oidio su vite, pomacee, drupacee, nocciolo, orticole, cereali e colture ornamentali, nonché per ticchiolatura su pomacee e Bolla su drupacee, grazie alla recente estensione di etichetta Tiolene risulta autorizzato anche per il controllo del brusone su riso. Dovuto ad attacchi del fungo Pyricularia oryzae, il brusone è la malattia fungina più temuta in risicoltura, sia per la sua diffusione che per la sua aggressività. P. oryzae è in grado di attaccare tutte le parti della pianta, con formazione di tacche necrotiche su foglie e culmi e talora infezione dei semi tramite gli organi fiorali. Le piante presentano uno sviluppo stentato e le cariossidi mostrano maturazione incompleta.