Con l'entrata in vigore della nuova Politica Agricola Comune (Pac) gli agricoltori devono prendere le misure con nuove regole e terminologie. In questo primo anno di applicazione, dunque, il legislatore ha predisposto una serie di deroghe che rispondono anche a fattori geopolitici, come la guerra in Ucraina, e a ritardi burocratici.

 

In questo articolo, grazie all'aiuto di Luca Palazzoni, ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia ed esperto di Politica Agricola Comune, vedremo quali sono le principali deroghe a cui gli agricoltori hanno diritto in questo primo anno di avvio della nuova Pac. Per chi fosse interessato abbiamo pubblicato due articoli molto esaustivi sulla Pac 2023-2027 e sugli Ecoschemi.

 

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La bruciatura delle stoppie

La Bcaa 3, parte della condizionalità rafforzata, prevede il divieto di bruciare le stoppie dei seminativi, pratica ancora diffusa in alcuni areali cerealicoli del Paese, come nel foggiano. Le regioni e le province autonome possono tuttavia derogare a tale regola generale con un provvedimento che limita nel tempo o nello spazio le aree interessate da tale obbligo.

 

Ogni agricoltore dovrebbe dunque verificare se la propria regione abbia o meno emanato delle deroghe. La deroga non si può però applicare nelle Zone di Protezione Speciale (Zps) e nelle Zone Speciali di Conservazione (Zsc).

 

La deroga Ucraina, un vantaggio per i seminativi

La Bcaa 7 stabilisce l'obbligo della rotazione colturale sui seminativi con l'obiettivo di preservare la fertilità del suolo. L'agricoltore deve dunque prevedere un cambio di coltura almeno una volta all'anno a livello della singola parcella. Non si potrà dunque fare grano su grano oppure mais su mais. Abbiamo spiegato approfonditamente quali sono gli obblighi per gli agricoltori in questo articolo.

 

Tuttavia, per il 2023 le aziende agricole non sono tenute a rispettare la rotazione delle colture, in quanto la situazione in Ucraina al momento della scrittura di questa norma, ha spinto il legislatore a non porre vincoli alla produzione di cereali.

 

Per l'obbligo di rotazione il primo anno utile sarà dunque il 2024, che varrà da base per la rotazione. In altre parole: se nel 2023 ho fatto grano posso rifarlo nel 2024, ma se nel 2024 ho fatto grano, nel 2025 devo cambiare coltura.

 

Devono rispettare invece la Bcaa 7 gli agricoltori che intendono fare domanda per l'Ecoschema 4 oppure quelli che intendono aderire a quegli impegni agroclimaticoambientali dello sviluppo rurale che abbiano specificatamente come prerequisito il rispetto della Bcaa 7.

 

Sono inoltre previste delle deroghe alla Bcaa 7 per gli agricoltori che operano in regioni definite in regime di aridocoltura (come nel nostro Sud Italia) oppure quelli che operano in zone montane, dove, in entrambi i casi, è ammessa la coltivazione della stessa coltura sulla medesima parcella rispettivamente per due o tre anni consecutivi a determinate condizioni.

 

La deroga al 4% di aree non produttive

La Bcaa 8, sempre parte della condizionalità rafforzata, prevede una percentuale minima del 4% dei seminativi destinata a superficie non produttiva. Rientrano nel computo del 4% i terreni a riposo, le fasce tampone, i boschi, i terrazzamenti e altri elementi non produttivi.

 

Tuttavia il legislatore, sempre a causa della situazione in Ucraina, ha pensato di rinviare tale norma al 2024 (la cosiddetta Deroga Ucraina), ma nelle aree non produttive oggetto di deroga non è possibile coltivare mais e soia, nonché bosco ceduo a rotazione rapida, ma è possibile impiegare prodotti fitosanitari.

 

Deroga all'Ecoschema 1 sul benessere animale

Le aziende zootecniche che intendono accedere all'Ecoschema 1 possono avvalersi di una deroga per il secondo livello, quello concernente il benessere animale.

 

Chi vuole accedere al Livello 2 deve infatti aderire al sistema di certificazione Sqnba - Sistema di Certificazione di Qualità Nazionale per il Benessere Animale. Nel 2023 è ammessa la deroga per tutti gli allevamenti iscritti a Classyfarm (in quanto le linee guida dell'Sqnba non sono ancora state emanate) purché nella domanda unica si faccia richiesta di adesione e si rispettino gli impegni di riduzione del farmaco veterinario previsti dal Livello 1, oltre che l'obbligo di pascolamento.

 

È sempre ammessa la deroga all'adesione al sistema Sqnba per gli allevamenti biologici e, se previsto dalla regione, per gli allevamenti bovini di piccole dimensioni (quelli che avevano massimo venti Uba nel 2022).

Leggi anche Pac, ingresso graduale per le certificazioni zootecniche nell'Ecoschema 1

Deroga all'Ecoschema 2 sull'inerbimento delle colture arboree

L'Ecoschema 2 prevede che in frutteti, vigneti e oliveti (colture permanenti legnose agrarie) si possa ricevere un premio se il terreno viene lasciato inerbito. Tuttavia le regioni, per comprovati motivi fitosanitari (come la lotta al vettore di Xylella fastidiosa), possono approvare delle deroghe modificando i termini dell'obbligo all'inerbimento.

 

Deroga per i giovani agricoltori

Con la nuova Pac è confermato il Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori, che prevede il pagamento di un premio ad ettaro per chi ha meno di quaranta anni e possiede una superficie fino a 90 ettari.

 

La novità, rispetto al pagamento giovani della precedente programmazione, è che per accedere a tale pagamento vi è un nuovo requisito, quello di avere "adeguati requisiti di formazione o competenze richieste". Bisogna cioè avere un titolo di studio come agronomo, agrotecnico o perito agrario, oppure un qualsiasi diploma abbinato ad un corso professionalizzante, oppure la licenza media abbinata ad un'esperienza lavorativa come agricoltore.

 

Il legislatore, avendo introdotto questo requisito per la prima volta nel 2023, ha deciso di prevedere una proroga nel termine di presentazione della documentazione attestante l'idonea formazione fino al 30 settembre 2023.

Leggi anche Pac 2023-2027, tutti gli aiuti per i giovani agricoltori


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