Dal Ministero delle Politiche Agricole per i danni indiretti dell'influenza aviaria sono in arrivo 30 milioni di euro di sostegni alle aziende avicole, mentre sono stati stanziati 15 milioni di euro per favorire il rispetto delle norme di biosicurezza negli allevamenti suini situati nelle zone soggette al controllo per la diffusione della peste suina africana.

 

È quanto emerge da una più attenta lettura dei provvedimenti varati dalla Conferenza Stato Regioni del 28 aprile scorso, già in parte illustrata da AgroNotizie e che riversano sulla zootecnia 45 milioni di euro di aiuti. Ecco nel dettaglio i provvedimenti per i quali è stata raggiunta l'intesa e proposti dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli.

 

Aviaria, 30 milioni per il blocco della movimentazione

Sul Decreto Ministeriale recante "Intervento a sostegno delle aziende avicole italiane, che hanno subìto danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 23 ottobre-31 dicembre 2021" in favore delle aziende che subiscono gli effetti negativi dell'influenza aviaria, il Mipaaf ha reso noto che la Conferenza ha dato il via libera al Provvedimento che prevede interventi per 30 milioni di euro per le aziende avicole che non hanno potuto movimentare gli animali, benché sani. Il Decreto disciplina i criteri e le procedure per la concessione delle agevolazioni, che ammontano al 25% del danno subìto.

 

Peste suina africana, 15 milioni per la biosicurezza

Il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli ha sottoscritto il 29 aprile 2022, vista l'intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni il giorno prima, il Decreto di ripartizione del "Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza" per il controllo della diffusione della peste suina africana con un finanziamento pari a 15 milioni di euro.
Il Fondo, istituito con il Decreto Sostegni ter (d.l. 4/2022), ha il fine di rafforzare gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza definiti con specifici provvedimenti e confronti tra istituzioni a partire da gennaio 2022.

 

Il Decreto stabilisce i criteri per la ripartizione del Fondo di parte capitale. Le risorse finanziarie a disposizione sono distribuite in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, per arginare le gravi ripercussioni sulla salute della popolazione animale dei suidi e le pesantissime perdite economiche per tutta la filiera suinicola italiana.

 

Vengono definiti i criteri specifici per la ripartizione de contributi, concessi come aiuti de minimis, quali la consistenza del patrimonio suinicolo e le differenti tipologie di allevamenti di suini. I territori interessati sono stati classificati come "Zona Infetta", "Zona di Protezione" e "Zona di Sorveglianza Esterna".