L'Unione Europea ha dimostrato di avere una particolare sensibilità nei confronti dei temi ambientali. Con l'adozione del Green Deal e della strategia Fit for 55, Bruxelles ha fissato obiettivi ambiziosi da raggiungere, che hanno lo scopo di rendere il vecchio continente un ecosistema ad impatto ambientale zero, ponendosi come leader a livello globale per quanto riguarda la transizione ecologica.


Per rendere tale rivoluzione meno traumatica, l'Ue dispone di diversi programmi che finanziano progetti di ricerca volti ad innovare il sistema produttivo europeo. Uno dei più celebri e longevi è LIFE. Lanciato nel 1992, è l'unico fondo Ue interamente dedicato agli obiettivi ambientali e climatici e ad oggi ha cofinanziato più di 5.500 progetti, mobilitando risorse anche dal settore privato.


Con la programmazione 2021-2027 il programma, che ha un budget di 5,45 miliardi di euro, è stato suddiviso in quattro subprogrammi, uno dei quali è intitolato "Climate change mitigation and adaptation". E, come in passato, particolare attenzione è stata dedicata all'agricoltura. Non solo perché il settore primario è una fonte di gas ad effetto serra ed è una delle prime vittime dei cambiamenti climatici. Ma anche perché le aziende agricole possono essere attori importanti nel processo di mitigazione dei cambiamenti climatici. E la viticoltura, in particolare, fiore all'occhiello dell'Europa agricola, può giocare un ruolo centrale.

 

Con Life VitiCaSe i vigneti diventano banche del carbonio

LIFE VitiCaSe è un progetto dedicato al carbon farming in viticoltura che ha tra gli obiettivi quello di identificare una serie di pratiche agricole e di gestione del suolo volte ad aumentare la capacità dell'ecosistema vitivinicolo di catturare e trattenere il carbonio atmosferico.

"Il sequestro del carbonio è un servizio ecosistemico di grande rilevanza che avrà un impatto positivo sia sulle aziende coinvolte che sulla società nel suo complesso", racconta Roberta Farina, ricercatrice del Crea, partner del progetto con i suoi Centri di Agricoltura e Ambiente (Crea-AA) e Politiche e Bioeconomia (Crea-PB). Capofila di LIFE VitiCaSe è Image Line®, azienda che da trent'anni sviluppa software e banche dati per l'agricoltura che ha riunito, oltre al Crea, anche diverse cantine tra la Toscana e il Veneto, associazioni di agricoltori, Pmi innovative e società di consulenza.

"Il nostro ruolo sarà quello di offrire competenze di alto livello nel campo della stima della dinamica del carbonio nelle aziende prescelte, sia attraverso campionamenti in campo che attraverso l'adattamento di un modello predittivo che simula la dinamica del carbonio", sottolinea Roberta Farina.

 

"Ciò che contraddistingue il progetto LIFE VitiCaSe dalle altre esperienze in ambito carbon farming è l'approccio 'integrato' che prende in considerazione tutte le fasi del processo, dallo studio delle varie pratiche di gestione sostenibile del suolo, alla misurazione degli impatti con il supporto di strumenti digitali, fino alla generazione e vendita dei crediti di carbonio certificati secondo i più autorevoli standard internazionali", afferma Gabriele Mongardi, education & CSR specialist di Image Line®.

Ma nel concreto quali saranno le attività di LIFE VitiCaSe? Si inizierà con la creazione di un database delle pratiche agronomiche e di uno strumento informatico per la stima dello stock di carbonio, credibile e certificabile. Il sistema verrà validato tramite analisi di campo e successivamente verrà implementato in quattro vigneti pilota di tre aziende agricole (Castello di Albola, Poderi Ducali Ruffino e Società Agricola San Felice). Il carbonio sequestrato sarà certificato grazie al supporto di Carbon Credits Consulting e porterà alla generazione di carbon credit che saranno notarizzati tramite blockchain (da EZ Lab) e venduti sul mercato volontario dei carbon credit.

Se tutto funzionerà correttamente, questa esperienza potrà fare da apripista per incentivare la diffusione delle pratiche di carbon farming tra i viticoltori e avere in questo modo un impatto positivo sulla carbon footprint dell'Unione Europea.

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Con LIFE Drive lo stress idrico non fa più paura

Un altro progetto finanziato dal programma LIFE è LIFE Drive, che ha come obiettivo quello di valutare l'efficacia di tecniche innovative di gestione del suolo e della chioma per diminuire la water footprint nella filiera vitivinicola, risparmiando acqua al fine di ottenere produzioni di uva soddisfacenti.


Già, perché come hanno sperimentato i viticoltori nel 2022, le precipitazioni in vigneto sono sempre più imprevedibili. Se in termini assoluti la quantità di acqua che cade sul nostro Paese è costante, la sua distribuzione temporale non lo è. E così anche i viticoltori devono attrezzarsi per gestire al meglio la risorsa acqua, in modo da essere resilienti ai cambiamenti climatici e salvaguardare la produttività delle viti.

 

"Il nostro obiettivo è quello di tesaurizzare al massimo quella che è la riserva idrica naturale, quella che deriva dalle precipitazioni", spiega Stefano Poni, responsabile del progetto e professore presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. "Dobbiamo essere pronti sia in termini di nuove tecniche agronomiche, sia soprattutto in termini di strumenti Ict per poter gestire al meglio la risorsa idrica in vigneto".

 

Oltre all'Università Cattolica del Sacro Cuore, al progetto hanno partecipato l'Università degli Studi di Milano e l'Università degli Studi di Pavia, nonché Art-ER, la Cantina Vicobarone, il Consorzio Terre dell'Oltrepò e Image Line® in qualità di consulente per la comunicazione.

 

Uno dei vigneti del progetto LIFE Drive

Uno dei vigneti del progetto LIFE Drive

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)


L'Università degli Studi di Milano ha sviluppato un tool digitale volto a monitorare l'andamento dello stock idrico presente nel terreno e disponibile per le viti, validando anche delle soglie per lo stress idrico precoce. Mentre l'Università degli Studi di Pavia si è occupata di caratterizzare i suoli su cui insistono i vigneti coinvolti nel progetto.


Le tecniche di resilienza idrica applicabili ai vigneti dimostrativi sono state divise in: gestione del suolo e gestione della chioma. Nel primo caso sono stati studiati gli inerbimenti del suolo al fine di preservare la risorsa idrica all'interno del terreno. Le tecniche di gestione della chioma hanno invece previsto l'impiego di prodotti antitraspiranti, nonché di caolino per ridurre l'evapotraspirazione.

 

"Dobbiamo fare di tutto, soprattutto attraverso la gestione del suolo, affinché durante la stagione si conservi il più possibile l'umidità e il terreno la ceda gradualmente alla pianta evitando che vada in stress", conclude Poni.

 

È programmato per la metà di dicembre 2023 il workshop che presenterà i risultati finali del progetto. Presto online tutti i dettagli.

 

Un solo programma, tanti progetti

LIFE Drive e LIFE VitiCaSe sono solo due dei progetti che l'Unione Europea ha finanziato in ambito viticolo attraverso il programma LIFE. Un altro esempio interessante è LIFE Natural Agro, che riunisce tre Paesi partner: Francia, Italia e Portogallo e ha come obiettivo quello di aumentare la sostenibilità della difesa fitosanitaria e della nutrizione del vigneto. Per l'Italia sono partner del progetto l'Università degli Studi di Camerino, l'Università di Bologna, Certiquality, Vitepiù ed Entopan.

 

Il progetto mira a guidare la viticoltura europea verso una protezione delle colture più efficiente, sostenibile e priva di sostanze tossiche, attraverso la riduzione e persino l'eliminazione dell'uso di composti xenobiotici nei prodotti fitosanitari. Il progetto è coordinato da un'azienda italiana, la Natural Development Group.


Di difesa si occupa anche LIFE Green Grapes, che vuole mettere a punto protocolli basati su tecniche che utilizzino induttori di resistenza e agenti di biocontrollo che consentano di ridurre l'apporto di input chimici, preservando ed incrementando la biodiversità del suolo e migliorando la qualità delle produzioni finali.


A guidare il progetto è il Crea, con il suo Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo, che ha come partner l'Università degli Studi di Firenze, PRiMaForma, il Consorzio Vititalia, i Vivai Fratelli Moroni, oltre a due aziende agricole.


Di adattabilità ai cambiamenti climatici si è occupato invece LIFE Ada, un progetto che ha lavorato su tre filiere, quella lattiero casearia (Parmigiano Reggiano), ortofrutticola e vitivinicola. Quattro gli obiettivi: trasferire conoscenze e misure adattive sugli scenari climatici, definire piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, definire una strategia politica per sostenere la pianificazione adattiva degli agricoltori. E infine promuovere un approccio innovativo degli assicuratori per rafforzare la capacità di riduzione del rischio al fine di mantenere l'assicurabilità degli agricoltori a lungo termine.


Il progetto LIFE Ada vede come coordinatore UnipolSai e ha tra i partner Arpae, Cia - Agricoltori italiani, Crea-PB, Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia Romagna. Mentre Image Line® si è occupata della disseminazione dei risultati.

 

Un approccio olistico alla sostenibilità in vigneto

I cambiamenti climatici sono potenzialmente molto rischiosi per la tenuta produttiva delle aziende vitivinicole. Le frequenti grandinate, i venti forti, le bombe d'acqua e di calore, nonché i lunghi periodi siccitosi, possono influenzare negativamente il livello produttivo delle aziende, sia in termini qualitativi che quantitativi.


L'agricoltura ha sicuramente l'onere di contribuire a rallentare il surriscaldamento del globo e progetti come LIFE VitiCaSe dimostreranno se una gestione sostenibile del vigneto ha le potenzialità per sequestrare carbonio.


Ma allo stesso tempo gli agricoltori devono attrezzarsi per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici. Una cosa è certa: lavorare "business as usual" non è più un'opzione se si vuole continuare ad esprimere produzioni d'eccellenza. Ecco allora che progetti come LIFE Drive offrono strumenti innovativi per far fronte ad un clima che cambia.


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I progetti LIFE22-CCA-IT-LIFE VitiCaSe "Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration" (GA n. 101113620) e DRIVE LIFE "Drought Resilience Improvement in Vineyard Ecosystems" (LIFE19 ENV/IT/000035) hanno ricevuto finanziamenti dal Programma Life dell'Unione Europea