Dopo aver approfondito i valori di riferimento sul suolo necessario per una buona crescita sostenibile degli alberi, continuiamo il discorso legato alla scelta della/e specie per l'impianto in aree urbane. Come i parametri sinora considerati, altrettanto importante è la profondità del substrato d'impianto che non deve essere inferiore ad 1 metro per garantire non solo un adeguato rifornimento di acqua e nutrienti, ma anche per assicurare l'ancoraggio delle piante in modo che esse non costituiscano un potenziale pericolo e un conseguente rischio per i futuri fruitori dell'area.

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Appare anche importante anche sottolineare che, quando il volume di suolo disponibile non è sufficiente ed esistono infrastrutture sotterranee (tubazioni dell'acqua, sottoservizi, eccetera) non adeguatamente isolate, le radici possono penetrare all'interno di queste causando danni economici rilevanti che sono una delle cause principali di spesa per alcune municipalità (Randrup et al. 2001). Non meno rilevanti possono essere i danni a manufatti superficiali ed alle pavimentazioni stradali.

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Le problematiche legate alla presenza di infrastrutture sotterranee e alle interazioni fra queste e le radici delle piante sono state oggetto di diversi progetti sperimentali che hanno prodotto una vasta letteratura. Evitare di piantare alberi di elevate dimensioni con apparati radicali estesi in corrispondenza di infrastrutture sotterranee è la prima indicazione da seguire. A questo riguardo appare interessante riportare la lista indicativa elaborata da Kopinga (2007) in cui è riportata la frequenza, in Olanda, di danni alle pavimentazioni da parte delle specie di prima e seconda grandezza più diffuse in ambito urbano (L'indicazione fra parentesi è statisticamente non significativa per il numero limitato di dati).

 

lista-indicativa-elaborata-da-kopinga-frequenza-danni-pavimentazioni-da-specie.jpeg

(Fonte: Kopinga (2007) citato nell'articolo "Il verde nei centri urbani: l'albero giusto al posto giusto" del professor Francesco Ferrini dell'Università degli Studi di Firenze, 2010)

 

Grafico dei costi in funzione di quattro diverse alternative per l'impianto, testate a Malmö (Svezia)

(Fonte: Ridgers, Rolf e Stal, 2007 citato nell'articolo "Il verde nei centri urbani: l'albero giusto al posto giusto" del professor Francesco Ferrini dell'Università degli Studi di Firenze, 2010)

 

Il grafico nell'immagine sovrastante mostra i costi in funzione di quattro diverse alternative per l'impianto, testate a Malmö (Svezia).


Alternativa 1: la curva mostra i costi reali, impiantando una specie pioniera (Salix alba), una specie con elevata vigoria radicale. Questa curva è stata utilizzata per le successive proiezioni. La curva si presenta spostata nel tempo in base a varie misure preventive. I problemi causati dalle radici diventano acuti dopo circa 40 anni.


Alternativa 2: il progettista ha scelto un albero di seconda grandezza (secondario) con una limitata vigoria (crescita) radicale (Tilia x europaea) direttamente sopra la tubazione senza prendere nessuna misura preventiva. Questo causa una rapida intrusione e le radici diventano un problema contingente dopo 45 anni circa. In questo caso si rende necessario un rinnovamento delle tubazioni, il rimpiazzo dell'albero o una modifica del sito d'impianto. L'investimento originale ha una vita più breve e, di conseguenza, un maggior costo per unità di tempo.


Alternativa 3: in questo caso il progettista ha posto l'albero ad una distanza orizzontale di due metri dalla tubazione ed ha applicato misure preventive ed ha scelto di migliorare il substrato creando un volume di almeno 10 m3 (è, tuttavia, necessario suolo strutturale). Ciò dovrebbe limitare l'intrusione radicale e spostarla nel tempo.

 

Alternativa 4: il progettista ha la possibilità di scegliere una maggiore distanza orizzontale (3 m). Tutti gli altri fattori sono come per l'alternativa 3. Si può avere, in questo caso, un ulteriore spostamento nel tempo e questo esempio mostra come sia possibile avere un minore costo d'investimento e di mantenimento per unità di tempo. Si può chiaramente evincere che la scelta del sito d'impianto, della specie e la messa a punto di misure preventive sono fondamentali per limitare costi d'investimento ed i futuri costi di mantenimento. Nella tabella è riassunto quanto emerge dal diagramma.

 

 A cura di Francesco Ferrini, Dagri, Università di Firenze - Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Toscana

 

Per saperne di più l'appuntamento è con il quinto e ultimo articolo della serie "Alberi in città: l'albero giusto al posto giusto".

 

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