La Sicilia non vuole attendere l'arrivo di una nuova campagna di commercializzazione degli agrumi per poter usare le risorse del Piano agrumicolo nazionale. Ed è pronta ad utilizzare la misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per aiutare gli agrumicoltori a spiantare gli agrumi colpiti dal virus Tristeza e impiantare selezioni clonali resilienti all'infezione.

Ma non solo: si deve puntare ad un accordo tra produttori agricoli e trasformatori industriali sull'etichettatura dei derivati dell'arancia rossa, per la valorizzazione del più famoso agrume di Sicilia.

Sono questi gli argomenti emersi all'indomani di un incontro tra l'assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici, e i vertici di Coldiretti Catania.

“Chiederò con una nota formale al ministro Maurizio Martina l’attuazione del piano agrumicolo nazionale, annunciato lo scorso ottobre durante un tavolo presso il Mipaaf" afferma in una nota diffusa alla stampa l’assessore Cracolici dopo l'incontro con il presidente e il direttore della Coldiretti etnea, Giovanni a Pappalardo e Giuseppe Campione.

“Tra le priorità, le strategie di contrasto al virus Tristeza degli agrumi che ha depauperato il patrimonio agrumicolo siciliano, nell’area catanese in particolare, sia attraverso un intervento di sostegno alla riconversione varietale, che con l’individuazione di un territorio immune per la produzione delle piante madri. Compito che è in capo al ministero attraverso il Crea, l’ente titolare della selezione delle piante madri" ricorda Cracolici.
Il piano prevede il sostegno anche alle attività promozionali degli agrumi siciliani per esaltarne le caratteristiche qualitative e favorire le strategie di commercializzazione.

L’assessore regionale all’Agricoltura si è detto d’accordo con Coldiretti "sulla necessità di ricostituire il tavolo sulla trasformazione agrumicola, al fine di istituire un protocollo d’intesa tra i produttori agricoli e i trasformatori industriali, attraverso l’etichettatura sull’arancia rossa, uno dei prodotti simbolo della nostra regione".
"Inoltre entro l’estate
- conclude Cracolici - sarà pubblicata la misura 5.2 del Psr che consentirà alle aziende colpite da fitopatie nelle coltivazioni di potere espiantare e immettere in produzione nuove piante sane e anche nuove varietà colturali".

Cracolici entra anche sul tema della tracciabilità dei prodotti derivati dalla arance siciliane e sulla prossima Conferenza Stato Regioni dice:"Nei prossimi giorni sarà presentata una richiesta di inserimento di due punti all’ordine del giorno della Commissione Politiche agricole riguardanti la tracciabilità dei succhi di arancia rossa e la proposta di modifica della direttiva Ue che definisce la denominazione del prodotto arancia rossa".

Durante l’incontro il presidente e il direttore della Coldiretti etnea, Giovanni a Pappalardo e Giuseppe Campione, hanno ribadito che l'arancia rossa è un prodotto di eccellenza e come tale deve essere trattato. "
Non possiamo tollerare più succhi definiti di arancia rossa quando il contenuto di arancia rossa è soltanto una minima parte
- hanno affermato - per essere definito come tale deve essere prodotto col 100% di arancia rossa. Anche su questo l'assessore ha preso l'impegno di elaborare nel più breve tempo un disciplinare che punti proprio a qualificare come succo di arancia rossa quello prodotto al 100% con essa”.