Ogni pianta ha necessità specifiche sia in termini di suolo che di clima e terreno. Questo è vero anche per quanto riguarda la luce. Due specie assorbono i raggi del sole in maniera differente. E lo fanno anche a seconda dello stadio fenologico.
Il grano duro non ha gli stessi 'bisogni luminosi' di un pero e un germoglio richiede uno spettro differente rispetto ad una pianta in fiore.

E' da questo principio che due ragazzi di Milano, Carlo D'Alesio e Piero Santoro, hanno preso spunto per sviluppare la prima serra indoor a spettro luminoso variabile.
La struttura è quella classica di una camera di crescita in cui le piante possono svilupparsi nel terriccio o in un substrato artificiale.
Temperatura, umidità e luce possono essere modificati a piacere, ma quello che contraddistingue Meg (Micro experimental growing, questo il nome della startup) è la personalizzazione dello spettro luminoso.

"Meg ha un sistema particolare di gestione della luce che si basa sulla composizione spettrale e sulla variabilità del fabbisogno luminoso tra specie e specie e tra fasi fenologiche diverse", spiega ad AgroNotizie Carlo D'Alesio.
"All'interno di Meg sono posti dei led con una selezione di diodi con lunghezze d'onda differenti. Gestire l'emissione luminosa in maniera corretta è il plus della nostra impresa".

Un esempio? Durante la fase vegetativa le piante assorbono maggiormente il blu, mentre in quella riproduttiva necessitano di uno spettro più bilanciato. Con un semplice tablet è possibile comandare il pannello luminoso a led all'interno del fitotrone perché adatti l'emissione luminosa alle esigenze della pianta.

I vantaggi sono almeno due. Primo, non c'è alcuno spreco di energia visto che produrre luce su lunghezze d'onda limitate è conveniente. Secondo, si fornisce alla pianta esattamente ciò di cui ha bisogno (precision lighting) evitando di dare troppa o troppa poca luce sulle differenti lunghezze d'onda.

Il target di persone a cui Meg si rivolge sono i makers e gli amanti delle piante. Per un privato dal pollice verde avere la possibilità di far crescere una pianta in salotto in un fitotrone autocostruito ha la sua attrattiva.
Poi ci sono le aziende che sviluppano prodotti per l'agricoltura. In una camera di crescita allestita con il sistema di precision lighting è possibile gestire al meglio la crescita delle piante che si vogliono osservare.

Ma non è finita qui, perché i fondatori di Meg hanno deciso di rendere i progetti del loro primo fitotrone completamente open source. Chiunque può andare sul loro sito e scaricare i disegni tecnici e le specifiche per autocostruirsi la propria camera di crescita.
Lo scopo non è solo condividere le conoscenze, ma anche creare una community di appassionati che crei un archivio virtuale di protocolli di crescita per ogni specie. Aiutandosi vicendevolmente per fornire la giusta luce per ogni pianta.

AgroNotizie è media partner di Seeds&Chips

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