Anche quest'anno sono stati numerosi gli studi arrivati da tutta Italia per il Premio Filippo Re - Economia, Società, Ambiente e Territorio, a conferma dell'attenzione e dell'apprezzamento del mondo scientifico verso il premio istituito da Image Line® e dall'Accademia Nazionale di Agricoltura.

Arrivato alla sua quinta edizione, il riconoscimento verrà consegnato il prossimo 15 aprile, in occasione della cerimonia di inaugurazione del 217esimo Anno Accademico dell'Accademia Nazionale di Agricoltura.

 

L'obiettivo è, da sempre, quello di promuovere una costante evoluzione del ruolo dell'agricoltura per il Paese e delle sue interazioni con le dinamiche economiche, sociali e ambientali basandosi sulla comune volontà di unire competenze e professionalità al fine di valorizzare eccellenze di studio scientifico nei campi agricolo, ambientale, agroalimentare per creare le condizioni favorevoli verso una corretta alimentazione, una gestione sostenibile dei terreni, delle colture, delle risorse forestali e paesaggistiche.

 

Ma l'edizione di quest'anno ha visto una novità: il premio speciale CAP4AgroInnovation del valore di mille euro, che verrà assegnato alla pubblicazione che meglio evidenzia l'impatto della nuova Politica Agricola Comune (Pac) sul tema in esame, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi della Pac 2023-2027. Il premio speciale CAP4AgroInnovation è inserito nell'omonimo progetto di cui Image Line® è promotrice, cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma IMCAP.

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I finalisti della quinta edizione del Premio Filippo Re

Gli studi selezionati per quest'edizione contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della Pac 2023-2027, nello specifico sono: conoscenza e innovazione; cambiamenti climatici; tutela dell'ambiente; zone rurali.

 

I quattro finalisti che quest'anno si contendono il riconoscimento sono stati protagonisti di un incontro che si è svolto oggi, 9 aprile 2024, tramite i canali di comunicazione dell'Accademia Nazionale di Agricoltura e di Image Line®, in cui hanno esposto gli argomenti trattati nella propria pubblicazione. Per la presente edizione il premio andrà alla pubblicazione scientifica che affronta, con approccio multidisciplinare e sguardo d'insieme, il tema "Cambiamenti climatici: idee e progetti per l'agricoltura".

 

Brilli Lorenzo (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Cnr e Università degli Studi di Firenze) ha presentato la pubblicazione dal titolo "Uncertainties in the adaptation of alpine pastures to climate change based on remote sensing products and modelling".

 

Modellati dalle attività pastorali, i pascoli alpini hanno subìto molteplici trasformazioni nel corso del tempo. Ad oggi la fragilità della pastorizia alpina si evidenzia soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici, i quali si manifestano principalmente attraverso un incremento della frequenza di eventi climatici estremi come ondate di caldo e siccità. Per ridurre tali impatti, una gestione adeguata potrebbe contribuire sia a preservare la biodiversità, che a mantenere i sistemi socio-ecologici e contemporaneamente contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici. A tal proposito, è sempre più necessario individuare un approccio multidisciplinare che coinvolga la partecipazione degli allevatori, dei funzionari locali e della comunità scientifica per sviluppare ed attuare misure specifiche di adattamento per gestire i pascoli di fronte ai cambiamenti climatici.

 

I risultati ottenuti sono stati di particolare interesse scientifico in quanto hanno fornito una panoramica non solamente delle dinamiche produttive e di sostenibilità ambientale dei sistemi pascolivi alpini in condizioni climatiche attuali e future, ma anche della loro variazione in relazione alle differenti pratiche gestionali da applicare.

 

Per saperne di più è possibile guardare il video di seguito.

 

Lorenzo Brilli: "Uncertainties in the adaptation of alpine pastures to climate change based on remote sensing products and modelling"

 

Caproni Leonardo (Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa) ha invece presentato il suo lavoro su "The genomic and bioclimatic characterization of Ethiopian barley (Hordeum vulgare L.) unveils challenges and opportunities to adapt to a changing climate", che si è focalizzato sull'impatto della crisi climatica sulla tenuta degli agroecosistemi e sulla sicurezza alimentare, in particolare nei Paesi del Sud del mondo. Il Paese scelto è stato l'Etiopia, un Paese ricco di agrobiodiversità, specialmente di varietà locali di cereali, e nello specifico sono state studiate circa quattrocento varietà tradizionali di orzo, identificando aree geografiche ad alta vulnerabilità dove, verosimilmente, il raccolto potrebbe essere compromesso nei prossimi decenni.

 

La ricerca porta quindi alla luce i meccanismi molecolari alla base dell'adattamento di questa coltura, i quali permettono di identificare possibili soluzioni innovative per attenuare significativamente questi rischi. La ricerca evidenzia l'importanza dei progressi tecnologici molecolari e dell'accesso facilitato ai dati per promuovere l'innovazione su scala globale.

 

I risultati indicano che la conoscenza profonda dell'agrobiodiversità può fornire soluzioni resilienti per fronteggiare gli effetti negativi del cambiamento climatico.

 

Per saperne di più è possibile guardare il video di seguito.

 

Leonardo Caproni: "The genomic and bioclimatic characterization of Ethiopian barley (Hordeum vulgare L.) unveils challenges and opportunities to adapt to a changing climate"

 

"The effects of biochar on soil organic matter pools are not influenced by climate change" è il titolo dello studio di Giannetta Beatrice (Università degli Studi di Verona), nato dall'esigenza di valutare la vulnerabilità degli stock di carbonio in suoli agrari rispetto a scenari climatici futuri.

 

La sostenibilità dei suoli coltivati nel Mediterraneo è fortemente minacciata dai cambiamenti climatici, inclusi il riscaldamento globale e la diminuzione del regime delle precipitazioni. In questo contesto, l'utilizzo del biochar come ammendante rappresenta un valido strumento per stoccare carbonio organico nel suolo. Studiare la risposta del carbonio organico del suolo relativamente agli effetti congiunti dei cambiamenti climatici e dell'applicazione del biochar nei suoli agrari del Mediterraneo risulta più semplice investigando le sue principali frazioni: la sostanza organica particolata e la sostanza organica associata ai minerali.

 

I risultati di questo studio potrebbero essere tradotti su scala aziendale piuttosto che di macroregione, in una valutazione economica del carbonio stoccato dai suoli, contribuendo alla creazione di modelli utili nella progettazione di politiche agroambientali previste nei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) all'interno della nuova Pac, ovvero nella definizione e implementazione di schemi di remunerazione per le pratiche di sequestro del carbonio nel suolo (carbon farming) in funzione della sua reale e duratura permanenza nel suolo.

 

Per saperne di più è possibile guardare il video di seguito.

 

Beatrice Giannetta: "The effects of biochar on soil organic matter pools are not influenced by climate change"

 

Infine, il quarto finalista è Pagliarini Elia (Università di Bologna), con "Valorization of coffee wastes as plant growth promoter in mulching film production: a contribution to a circular economy".

 

Una possibile valorizzazione di uno scarto della lavorazione del caffè è il silverskin. In questa sperimentazione il silverskin è utilizzato come filler associato a biocompositi a base di poli(butilene succinato-co-adipato) (PBSA), un poliestere alifatico biodegradabile e disponibile in commercio, con il quale sono state formulate diversi tipologie di biofilm contenenti 10, 20 e 30% di silverskin al fine di produrre teli biodegradabili pacciamanti destinati al settore agricolo.

 

In conclusione, l'aggiunta di silverskin può avere molteplici vantaggi, come: ridurre il costo delle materie plastiche; consentire una possibile valorizzazione di questo sottoprodotto nel settore agricolo; sfruttare il microbiota endogeno per promuovere la crescita delle piante.

 

Per saperne di più è possibile guardare il seguente video.

 

Elia Pagliarini: "Valorization of coffee wastes as plant growth promoter in mulching film production: a contribution to a circular economy"

 

Carta d'identità del Premio Filippo Re

Dal protocollo di intesa firmato tra Image Line® e Accademia Nazionale di Agricoltura, è nato nel 2019 il Premio Filippo Re per l'organizzazione di attività volte alla promozione della cultura e alla corretta divulgazione scientifica in ambito agrario verso il pubblico.

 

2.500 euro è il valore del premio assegnato al primo classificato, al vincitore del premio speciale CAP4AgroInnovation andranno mille euro, mentre gli altri due finalisti riceveranno un premio del valore di 500 euro.


Il logo del progetto CAP4AgroInnovation

 

CAP4AgroInnovation è il nuovo progetto di Image Line®, cofinanziato dall'Unione Europea, dedicato all'innovazione in agricoltura e alle opportunità offerte dalla Pac.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito

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