L'infezione da Xylella fastidiosa che continua ad uccidere gli olivi in Puglia torna a far parlare di sé e non certo per qualche scoperta scientifica capace di scongiurarne gli effetti nefasti. Va invece in scena il dibattito sull'opportunità di cambio della governance per il contrasto alla fitopatia che fino ad oggi ha devastato tre province - Lecce, Brindisi e Taranto - e si avvia ad attaccare gli oliveti della Terra di Bari. Il tentativo in atto è quello di commissariare Regione Puglia sulla Xylella fastidiosa, una proposta che al momento è all'attenzione del ministro Francesco Lollobrigida, ma il governatore Michele Emiliano è intenzionato a dare battaglia e opporvisi. Forse, data la situazione, per battere la Xylella fastidiosa potrebbe servire una legge speciale, che istituisca un'Agenzia pubblica interregionale, in grado di agire con i tempi del privato e non della pubblica amministrazione.

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Nello scorso fine settimana, il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti ed il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro ad un convegno dell'Organizzazione agricola tenutosi a Brindisi, invitano il Governo guidato da Giorgia Meloni a nominare un commissario per la gestione tanto del Piano di Eradicazione e Contenimento quanto degli aiuti agli olivicoltori danneggiati della Xylella fastidiosa. E la richiesta è formulata alla presenza di Patrizio La Pietra, sottosegretario al ministero per l'Agricoltura. Il sottosegretario non replica immediatamente.


Come abbiamo ripreso in questo articolo, La Pietra in un incontro della Cia tenutosi successivamente a Bitonto, al termine della sua visita in Puglia dedicata al tema della Xylella fastidiosa, dice a chiare lettere che fa propria la proposta di creazione di una struttura commissariale e che è pronto - una volta rientrato a Roma - a portarla all'attenzione del ministro Lollobrigida. E su tanto il sottosegretario incassa il plauso del presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, che al tempo stesso è ai vertici della Aop Italia Olivicola, è vicepresidente nazionale di Cia e del Consiglio Oleicolo Internazionale.

 

Sul banco degli imputati le presunte lentezze e i presunti ritardi di Regione Puglia, tanto nell'estirpazione delle piante infette quanto nella elargizione degli aiuti, al punto che il deputato Marco Cerreto comunica che su tutto questo la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha già incardinato un'indagine parlamentare.


Intanto, arriva la risposta del governatore della Puglia, Michele Emiliano, che respinge le accuse e sottolinea come non ci sono ritardi né nei pagamenti degli aiuti agli olivicoltori né nell'estirpazione delle piante infette. Il succo della risposta del presidente della Regione Puglia è questo: l'Ente fa quello che può, dati i fondi disponibili e i tempi con i quali Unione Europea e Governo hanno risposto all'insorgere dell'emergenza. Anzi, se la sorveglianza alle frontiere fosse stata più severa, si sarebbe potuto evitare il peggio. 

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Replica ad Emiliano il presidente di Cia Puglia, Sicolo, che ne ribalta le tesi: solo da due anni Regione Puglia si sta occupando della Xylella, e i ritardi ci sono. Cita anche i casi di piante infette rimaste per molto tempo non estirpate, nonostante la mancata resistenza all'abbattimento dei proprietari. Come finirà? Difficile dirlo.


Di sicuro il Piano per la Rigenerazione Agricola della Puglia, dedicato alla zona infetta, aveva un difetto di origine: pensato come strumento di finanziamento straordinario, si avvale poi di procedure del tutto ordinarie, non legate ad una situazione di emergenza. Elemento che ha creato una zavorra burocratica che sicuramente ha rallentato l'azione di Regione Puglia, già alle prese con una cronica carenza di personale


Sul piano dei controlli parlano i numeri ufficiali forniti da Regione Puglia: al 21 marzo 2023 l'avanzamento delle estirpazioni è al 92,83%, in pratica solo 20 delle 279 nuove piante infette identificate nell'ultima campagna di monitoraggio devono ancora essere abbattute.

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Si può fare di più? Forse sì. Più di un commissario straordinario, soggetto a scadenza e con una struttura emergenziale provvisoria, servirebbe una legge speciale per il contrasto alla Xylella fastidiosa, che dia oggi a Regione Puglia - e domani alle regioni che potrebbero essere coinvolte successivamente dall'espandersi dell'epidemia - poteri straordinari, più personale e più soldi da spendere con procedure più snelle di quelle ora previste. In seconda approssimazione, potrebbe essere invece costituita direttamente un'Agenzia interregionale per la lotta alla Xylella, con dentro Regione Puglia e le regioni immediatamente confinanti (Molise, Campania, Basilicata), dotata di ampia autonomia di bilancio, in grado di agire in tempi rapidi, e con una buona dotazione finanziaria.

 

Questo perché la Xylella si batte sul tempo o la guerra per fermarne l'avanzata sarà irrimediabilmente persa, con danni non solo all'agricoltura, ma anche all'ambiente.