Fieragricola 2022 (Verona, 2-5 marzo prossimi) - presentata da VeronaFiere lo scorso 24 febbraio presso l'Auditorium Verdi del Palaexpo di Verona - promette bene. Slittata di un mese, la 115esima edizione della Fiera, che si distingue per l'approccio trasversale e la completezza dell'offerta, riparte più o meno "in orario" nonostante la crisi da coronavirus, attestandosi sui livelli dell'edizione 2020.

"Siamo riusciti a organizzare Fieragricola in presenza e ad avere 520 espositori da 11 Paesi, cosa non scontata, grazie anche all'intenso lavoro svolto per mantenere i rapporti con i clienti" afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere. A confermare l'appeal e il carattere internazionale della rassegna anche i dieci padiglioni occupati e gli oltre cento buyer provenienti da 29 Nazioni, attirati dall'attività di incoming di VeronaFiere e dell'Agenzia Ice, con la collaborazione di FederUnacoma.

A Verona sarà possibile partecipare a ben 120 convegni, visitare i nuovi saloni Digital Farming ed Energie rinnovabili, nonché assistere alle dimostrazioni di macchine agricole nell'area esterna di 9.500 metri quadrati e a corsi sulla gestione della chioma in vigneto e frutteto.

Un biennio ben speso

Negli ultimi due anni - difficili per il settore fieristico, che ha registrato cali del fatturato dell'80% nel 2020 e del 50% nel 2021 - gli organizzatori della kermesse veronese non sono rimasti fermi, ma anzi hanno dimostrato un grande spirito di resilienza e organizzato altre manifestazioni per mostrare la vicinanza al sistema produttivo.

"Abbiamo fatto passi avanti grazie all'aumento di capitale di 30 milioni di euro sottoscritto dai soci per lo sviluppo della fiera, ai ristori pari a oltre 32 milioni arrivati dallo Stato e all'approvazione di un nuovo Statuto che permette il riposizionamento competitivo di Fieragricola nel panorama fieristico" dichiara Matteo Gelmetti, vicepresidente di VeronaFiere. "Oggi abbiamo un ottimo portfolio manifestazioni e siamo pronti a sederci al tavolo con i competitor/alleati italiani per iniziare aggregazioni industriali".

Apertura in grande stile

L'inaugurazione ufficiale di Fieragricola 2022 avverrà al Summit Internazionale sui sessanta anni della Pac, in programma il primo marzo prossimoal Palazzo della Gran Guardia di Verona. Interverranno il presidente di VeronaFiere Maurizio Danese, il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, il presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il ministro francese dell'Agricoltura e presidente di turno del Consiglio Agricoltura Ue Julien Denormandie e il capo di Gabinetto Agriculture & Rural Development della Commissione Europea Maciej Golubiewski.
Presenti all'evento anche l'europarlamentare Paolo De Castro, i rappresentanti delle associazioni Copa Cogeca, Ceja, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri ed esponenti di aziende del settore.

L'evento è l'occasione per fare il punto sulla nuova Pac, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023, e approfondire la vision dell'agricoltura al 2050. Nei prossimi anni il settore agricolo dovrà, infatti, aumentare resa e qualità delle produzioni garantendo la sicurezza alimentare , ma anche contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ridurre l'impatto ambientale e salvaguardare la biodiversità.

"Con l'aiuto delle nuove tecnologie esposte in fiera, le aziende agricole, sostenute dalle risorse della Pac e del Pnrr, possono - specifica Mantovani - intraprendere il percorso verso la sostenibilità, anche in questo momento così complesso a causa dei rincari dell'energia e della guerra in Ucraina".

Pac tra passato e futuro

Il Summit Internazionale celebrerà anche i risultati ottenuti negli anni dalla Pac, sancita nei Trattati di Roma del 1957 e applicata dal 1962. "Fin dall'inizio la Pac si è posta come obiettivi di incrementare la produttività dell'agricoltura attraverso il progresso tecnico e assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola" specifica Stefano Vaccari, direttore generale del Crea. "Nonostante sia stata attaccata più volte, la Pac ha reso l'agricoltura europea un esempio di successo e ha contributo alla pace in Europa".


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Con la riforma della Pac, l'Unione Europea scommette ancora molto sull'agricoltura. "Le risorse sono calate in percentuale, ma comunque importanti: parliamo di 387 miliardi di euro per la Pac 2023-2027 che continua a perseguire gli obiettivi originari" commenta Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo S&D nella Commissione Agricoltura dell'Ue.
"La riforma, che crea un equilibrio tra le dimensioni ambientale, economica e sociale dell'agricoltura, fornisce un sostegno forte, ma chiede al settore di contribuire a trovare soluzioni ai problemi attuali".

Secondo l'europarlamentare, l'agricoltura può ricostruire il rapporto con la società, che spesso la pone sotto accusa, investendo in nuove soluzioni che permettono di lavorare in modo sostenibile, produrre cibo sano e di qualità e tutelare il benessere animale.