Nel Mezzogiorno d’Italia i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle cinque regioni in ritardo di sviluppo confermano accelerazione della spesa rendicontata a Bruxelles.
E il dato di Agea sull'avanzamento della spesa pubblica al 30 settembre 2017 - pari in media per le regioni in ritardo di sviluppo al 10,73% - mettono in evidenza un incremento dell’avanzamento della spesa del 10,6% rispetto al 30 giugno 2017, pur persistendo ancora una situazione a macchia di leopardo, tra eccellenze di efficienza della spesa.

Il dato delle regioni in ritardo di sviluppo è chiaro: su oltre 7 miliardi e 470 milioni di euro di budget in conto spesa pubblica (di questi 4 miliardi e 419 milioni in capo al Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) sono stati spesi e rendicontati a Bruxelles tra il 1° gennaio 2015 ed il 30 settembre 2017 circa 815,9 milioni di euro (490,4 in conto Feasr), contro i 737,6 milioni di euro (443,7 milioni in conto Feasr) rendicontati al 30 giugno scorso. Lo sprint in atto è del tutto evidente, anche se concentrata tra luglio ed agosto.

A questo avanzamento si contrappone l’esigenza di documentare ulteriore spesa pubblica complessiva entro il 31 dicembre 2018 per ben 459,7 milioni di euro (erano 536,9 milioni di euro al 30 giugno scorso), necessari ad azzerare il rischio disimpegno automatico del Feasr, che al momento è proiettato su quella data per 278,1 milioni di euro (erano 324,8 milioni al 30 giugno scorso), pari a un rischio disimpegno del fondo europeo per l’agricoltura del 6,15%.


Calabria, spesa più efficiente del Sud, ma in frenata a settembre

Il Psr Calabria, con un avanzamento complessivo della spesa pubblica attestato al 15,72% si pone ben al di sopra della media nazionale (11,60%) e di quello della media delle regioni meridionali (10,92%). Con 173,6 milioni di euro di spesa pubblica rendicontata, la Calabria si conferma in valore assoluto la quarta regione d’Italia dopo Veneto, Sardegna e Sicilia.

Interessante appare anche il dato relativo al disimpegno automatico, che verrà contabilizzato al 31 dicembre 2018. Il rischio disimpegno per l’Italia è pari al 6,23% delle somme, mentre per la Regione Calabria la somma a rischio è pari al 1,34%.

La Calabria ha segnato una battuta d’arresto della spesa nel mese di settembre, ma il consigliere per l’agricoltura Mauro D’Acrì dichiara ad AgroNotizie: "Si tratta di una fase di stasi superata già a ottobre, che manda in pagamento solo sulle misure a capo e a superficie migliaia di domande".


Sicilia, seconda in Italia in valore assoluto

La Sicilia, negli ultimi 14 mesi, ha messo a bando 1.200 milioni di quello che resta il primo Psr d’Italia - 2.212 milioni di dotazione complessiva - e i risultati si vedono.
Al 30 settembre 2017 la Regione Siciliana ha messo a segno un avanzamento della spesa pubblica sul Psr del 14,93% e insegue la Calabria in termini percentuali.

La spesa rendicontabile a Bruxelles della Sicilia è pari a 330,4 milioni di euro (199,1 milioni in conto Feasr ) - che ne fa la seconda in Italia dopo il Veneto in valore assoluto - producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di appena 28,4 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Un rischio ormai virtuale, visto che il solo bando sul pacchetto giovani, recentemente chiuso, metterà in liquidazione 235 milioni di euro, che fra 17 mesi dovrebbe verosimilmente essere stati già spesi.

Tutti numeri in miglioramento sul dato Agea al 30 giugno 2017, quando l’assessorato Agricoltura della regione Siciliana era in grado di rendicontare a Bruxelles 302,3 milioni di euro di spesa pubblica totale (182,4 milioni in conto Feasr) producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di 45,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018.


Basilicata e Puglia, testa a testa nella spesa pubblica

I dati Agea al 30 giugno 2017 parlavano di una Basilicata che, con 51 milioni di euro già liquidati, toccava il 7,50% di avanzamento della spesa. Nel mese di settembre la spesa pubblica complessiva in Basilicata si è finalmente portata a 64 milioni e l’avanzamento ora tocca il 9,42% del budget, cosa che lascia il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 al 7,69%.

La Puglia al 30 settembe porta l’avanzamento della spesa all' 8,92% e riesce a contenere il rischio disimpegno automatico nell’ordine del 8,19%, pur avendo speso nel trimestre ben 18 milioni, seconda al Sud solo alla Sicilia. Ma l’arretrato da recuperare è piuttosto elevato. E pesa ancora il blocco degli investimenti provocato dalla Xylella protrattosi fino ad oggi.


Campania ancora in ritardo

La Regione Campania negli ultimi mesi ha emanato buona parte dei bandi necessari ad attivare 1.200 milioni di euro entro dicembre 2017 e la possibilità di spendere ingentissime risorse entro lo stesso termine è sempre più bassa, dati i tempi attesi di gestione degli avvisi. Al 30 settembre 2017 la situazione sul fronte dell’avanzamento della spesa - appena il 5,55% dell'intero budget - è seccamente descritta dai numeri.

Su un Psr Campania 2014-2020 da 1.836 milioni di euro - il secondo d’Italia per budget dopo quello della Regione Siciliana - la spesa è stata fino ad ora di appena 101,8 milioni, che sul piano del rischio disimpegno imporrà una spesa pubblica totale da rendicontare a Bruxelles di 211,3 milioni di euro entro il 31 dicembre 2018, per evitare di perdere 127,8 milioni di fondi europei: l'11,51% di quanto stanziato dal Feasr per la Campania.
Anche se indiscrezioni che filtrano da Napoli riferiscono di una ripresa della spesa che sarà rendicontata già nel trimestre appena iniziato.


Sardegna e Molise, spesa ai poli opposti

La Sardegna, con ben 229,3 milioni di euro di spesa pubblica rendicontata al 30 settembre, ben il 17,52% di avanzamento della spesa, non ha problemi di performance. Ha infatti azzerato il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018.

Semmai c’è un problema di qualità della spesa, che vede ancora i bandi delle misure a investimento fermi e quelli sulle misure a capo e superficie assorbire impegni della passata programmazione. Non a caso, per la recente siccità e per la crisi del settore ovino, Regione Sardegna è stata costretta ad integrare il bilancio degli agricoltori con aiuti diretti pronta cassa e attinti direttamente dal proprio bilancio.

Il Molise su 210,4 milioni di euro di budget fino ad oggi ne ha spesi solo 18: ma è spesa vera ribattono da Campobasso, dove non perdono occasione di ricordare che nella passata programmazione la regione fu l’unica in Italia a centrare l’obiettivo di spesa del 100% delle risorse. Ma con un rischio disimpegno all’8,44% non è ancora chiaro se i bandi a calendario basteranno a centrare nuovamente l’obiettivo del 31 dicembre 2018.

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