Possono i Programmi di sviluppo rurale diventare delle macchine che producono illusioni o essere invece degli effettivi strumenti di promozione dei territori rurali e del mondo agricolo? La risposta a questa domanda dipende oggi più che mai dal livello di integrazione tra i sistemi informatici delle Regioni, che hanno il compito di validare i progetti e le domande di aiuto, e Agea, l’ente pagatore. E data la mole di problemi esistenti vi è la necessità che ogni singola regione sviluppi un rapporto con Agea, con il sostegno dai responsabili dei sistemi informatici.

Ma non solo, AgroNotizie ha scoperto che un freno all’erogazione dei pagamenti, specie sulle misure a superficie, potrebbe essere anche la non conformità tra le dimensioni di un’azienda agricola risultanti dalle mappe catastali e quelle che invece Agea trae dalle ortofoto. Le ortofotografie, giova ricordarlo, sono aerofotogrammetrie corrette, che dovrebbero coincidere con le mappe catastali. E per Agea fanno fede le prime, non i dati catastali esibiti dalle imprese agricole dai propri fascicoli aziendali. Purtroppo si stanno segnalando casi di notevole difformità tra ortofoto e mappe catastali che frenerebbero i pagamenti da parte dell'ente pagatore.
 

Disallineamento informatico

Pochi giorni fa, in Puglia Agea ha erogato 28 milioni di euro a 3605 agricoltori pugliesi che avevano presentato domanda di beneficio per la coltivazione biologica (misura 11) sul bando del 2016. I contributi sono stati erogati ai produttori partecipanti sia per la sottomisura 11.1, per i pagamenti per la conversione in metodi e pratiche di agricoltura biologica che per la 11.2 relativa ai pagamenti per il mantenimento di metodi e pratiche di bio.

Tutto regolare dunque, ma la buona notizia ha un retroscena. A fine maggio, l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, nel ricordare che i ritardati pagamenti non dipendevano dall’ente e che si sollecitava Agea a rispettare il calendario di pagamenti concordati, affermava in una nota diffusa alla stampa e ripresa da AgroNotizie il 29 maggio scorso: "In una riunione tenutasi presso Agea il 9 marzo 2017 sono state nuovamente definite e concertate le diverse attività propedeutiche ai pagamenti. In quella sede Agea ha presentato un piano dei pagamenti che fissa al 31 maggio 2017 la data entro la quale si procederà al pagamento delle domande risultate positive ai controlli per la regione Puglia”.

L’affermazione dell’assessore di Gioia sottende un non detto: senza la definizione di “attività propedeutiche” l’attività di pagamento non si sblocca. E trattasi di attività che insistono proprio sui sistemi informatici.
Non solo: risultati altrettanto positivi sono stati raggiunti di recente dalle regioni Molise e Basilicata. L’assessore lucano all’Agricoltura, Luca Braia, e quello molisano, Vittorino Facciolla, nei rispettivi incontri con i vertici Agea, erano accompagnati dai responsabili dei sistemi informatici regionali.

La Regione Campania invece, come di recente segnalato da AgroNotizie, soffre ancora della non coincidenza tra i sistemi informatici e molte sono le domande sulle misure a superficie ancora ad oggi non pagate. Anche se, su questo ritardo si adombra la possibilità che vi siano altre ragioni alla mancata corresponsione degli aiuti.
 

Discrasie tra ortofoto e mappe

Agea prima di disporre i decreti di pagamento fa un’altra operazione: confronta le proprie ortofoto con i dati delle mappe catastali prodotti dagli agricoltori nelle istanze. In teoria ortofoto e mappe dovrebbero coincidere, in pratica, almeno dalle testimonianze raccolte da AgroNotizie in Campania, vi possono essere delle discrepanze sostanziali. “Mediamente le ortofoto di Agea sopravvalutano la superficie catastale del 10%, in questo modo il procedimento si blocca" racconta un agricoltore della provincia di Avellino.

Per Agea infatti, il catasto non fa fede, e teoricamente dovrebbe erogare un contributo ad ettaro maggiore, parametrato alle proprie risultanze. Strada impraticabile, perché mancherebbe la corrispettiva copertura finanziaria. E Agea - nel bloccare la procedura di pagamento rispetto a una domanda regolarmente accolta da Regione Campania - non compie alcuna attività di comunicazione verso l’interessato. E potrebbe essere proprio questa la ragione che sta contribuendo a fermare molte altre domande di aiuto provenienti dalla Campania. Un errore molto ricorrente, specie in alcune aree, che va, in ogni caso, assolutamente corretto.