Uno spettro si aggira sul territorio della provincia di Taranto: è quello dell'impatto ambientale a dir poco dirompente dell'Ilva, la grande acciaieria del capoluogo. Uno spettro che getta la sua ombra anche sulle aree circostanti, ma fuori dal tiro delle ciminiere e dei depositi della grande fabbrica, fino al punto di indurre i redattori del Programma di sviluppo rurale della Puglia a catalogare come zone urbanizzate delle aree rurali, che avevano l'unica colpa di rientrare nelle isole amministrative del comune di Taranto: vere e proprie enclave amministrative di Taranto all'interno dei territori di altri comuni.

Rimettere mano all’accordo di partenariato con Bruxelles e ritagliare una sorta di "priorità ambientale" per le aziende agricole tarantine. Ruota attorno al nodo delle isole amministrative di Taranto il "pacchetto" di proposte avanzate ieri – 20 giugno 2017 - a Bari da Confagricoltura Taranto, attraverso il delegato di Confagricoltura Puglia Gianni Porcelli, in sede di Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014/2020.

E’ la vicenda, mai risolta, delle sei isole amministrative della città di Taranto, per un totale di 4599 ettari, su cui si svolgono attività agricole di rilievo, anche a carattere intensivo, e che sono inserite all'interno del perimetro di comuni come Martina Franca, Grottaglie, San Marzano, Lizzano, Fragagnano e Pulsano.

"E’ tempo – ricorda il presidente di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàrodi sciogliere i nodi delle isole amministrative e della pressione ambientale. Si tratta di tantissime aziende agricole che, per una mera classificazione amministrativa, rientrano nel polo urbano di Taranto, ma che sono situate a distanza di diversi chilometri, anche senza continuità territoriale, e di fatto inglobate nel territorio rurale di altri comuni. Parliamo di numerose aziende e imprenditori agricoli danneggiati da una miope applicazione della classificazione che, di fatto, impedisce loro di poter accedere ai fondi europei del Psr Puglia".

Di qui la richiesta, avanzata per l’ennesima volta, di rivedere l'accordo di partenariato con Bruxelles per far rientrare la questione delle isole amministrative sul binario dell’equità.

"Inoltre - aggiunge Lazzàro - abbiamo proposto premi di priorità per gli agricoltori dell'area di Taranto ad alta incidenza ambientale: un piccolo risarcimento dopo una lunga serie di penalizzazioni. Temi su cui abbiamo incassato la disponibilità sia della Regione Puglia sia del rappresentante della Commissione europea nel portare avanti queste iniziative".

Per le isole amministrative, tuttavia, bisognerà che la proposta venga avanzata formalmente dalla regione e accolta dal ministero delle Politiche agricole: "Su questa partita – commenta Lazzàro - vogliamo tenere il punto, anche se sappiamo che non sarà semplice, come ha ammesso il delegato della Commissione Ue e, soprattutto, per le evidenti responsabilità di chi ha redatto il Psr. Nonostante ciò, abbiamo accolto favorevolmente l’ampia condivisione della nostra iniziativa con l’assessore regionale Di Gioia e la conseguente posizione assunta dal Governo regionale nel dichiarare che le isole amministrative di Taranto sono aree a carattere rurale, per cui non si possono trascurare le giuste attese delle aziende agricole".